Decreto Balduzzi, in bilico la tassa sulle bibite

Renato Balduzzi (Foto Lapresse)

ROMA – Dopo le tante polemiche la tassa sulle bibite immaginata dal ministro della Sanità Renato Balduzzi potrebbe evaporare.

Le aziende produttrici di bibite e superalcolici stanno facendo pressioni sul governo. Le industrie paventano il calo dei consumi e dell’occupazione.

Balduzzi incassa invece l’appoggio dell’Organizzazione mondiale della Sanità (l’Oms): “Noi proponiamo la tassazione come strumento per orientare i consumi verso scelte più salutari. Il dibattito in Italia è distorto e non basato sulle evidenze”, ha spiegato Roberto Bertollini, responsabile scientifico dell’Oms Europa. “Qui si tratta di modulare comportamenti pericolosi utilizzando in maniera intelligente la leva fiscale”.

La tassa sulle bevande zuccherate è già realtà in Finlandia, Ungheria, Francia e Norvegia, mentre Gran Bretagna e Irlanda ne stanno discutendo.

In Italia quella misura di prelievo per tre anni, come ricorda il Corriere della Sera, porterebbe nelle casse dello Stato 250 milioni all’anno.

Ma l’analisi della norma, e di tutto il decreto Sanità, è slittata al Consiglio dei Ministri del 5 settembre.

Al momento, però, l’unico dei 27 articoli che, secondo il Corriere della Sera, salterà di sicuro è quello sulla non autosufficienza che sarà il tema di una legge autonoma.

Balduzzi porta avanti i medici di famiglia 24 ore su 24, il riordino della libera professione dei medici in ospedale, le competenze dell’Agenzia italiana del farmaco (l’Aifa). A rischio, invece, anche l’obbligo di certificazione da parte del medico sportivo specialistico per chi pratica sport a livello non agonistico.

Il 4 settembre ci sarà l’ultimo incontro tra le Regioni. Che mettono in guardia: “Nessuna risorsa aggiuntiva potrà ricadere su di noi”.

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Maria Elena Perrero