ROMA – La polizia potrà utilizzare programmi per acquisire “da remoto” le comunicazioni e i dati presenti in un sistema informatico e viene anche autorizzata l’intercettazione preventiva sulle reti informatiche. E’ questa una delle novità principali approvate in Commissione al decreto antiterrorismo.
Il Pm, secondo quanto prevede il decreto, potrà conservare i dati di traffico fino a 24 mesi. I providers su Internet saranno obbligati a oscurare i contenuti illeciti legati ai reati di terrorismo, pubblicati dagli utenti. L’uso del Web e di strumenti informatici per perpetrare reati di terrorismo (arruolamento di foreign fighters, propaganda, ecc) diventa un’aggravante che comporta l’obbligo di arresto in flagranza.
Per il decreto, però il cammino non è agevole. Sono 250 circa gli emendamenti al testo presentati alla Camera dai vari gruppi parlamentari. A fronte di questo numero nella maggioranza si è inizialmente pensato di ricorrere al voto di fiducia, ma nel pomeriggio è iniziata la trattativa per evitarla.
Alle opposizioni è stato chiesto di tagliare il numero degli emendamenti così da chiudere domani sera il voto su di essi, e svolgere martedì l’esame degli ordini del girono e il voto finale.