I mega spot di Della Valle: non per la Tod’s ma contro Berlusconi

ROMA – La rivolta del Quarto Partito (industriali, Confindustria) ha un altra bocca di fuoco, oltre al leader ufficiale Emma Marcegaglia: è Diego Della Valle. Contro l’inadeguatezza del Governo ha comprato un gran numero di spazi pubblicitari sui maggiori quotidiani nazionali. Stavolta non saranno spot per le sue famose Tod’s: saranno moderni Tadzebao per gridare tutta la frustrazione e la rabbia per le promesse mancate dell’esecutivo Berlusconi. “Vergogna” campeggerà a caratteri cubitali tra una notizia e l’altra.

”Alla parte migliore della politica e della società civile che si impegnerà a lavorare in questa direzione diremo grazie. A quei politici che si sono invece contraddistinti per la totale mancanza di competenza e di amor proprio per le sorti del Paese saremo sicuramente in molti a voler dire ‘vergognatevi”’. Si conclude così il duro j’accuse alla politica che lancerà l’imprenditore Diego Della Valle dalle pagine dei principali quotidiani italiani, come anticipato dal Tg La7.

”Lo spettacolo indecente – si legge nelle pagine originariamente destinate alla pubblicita’ dei modelli di scarpe Tod’s – che molti di voi stanno dando non è più tollerabile da gran parte degli italiani e questo riguarda tutti gli schieramenti politici. Il vostro agire attento solo agli interessi personali e di partito trascurando quelli del paese ci sta portando al disastro e sta danneggiando la reputazione dell’Italia”. Secondo Della Valle, ”la classe politica si è allontanata dalla realta’ , la crisi economica impone serieta’ competenze e reputazione che gli attuali politici non hanno, salvo rare eccezioni”.

Dopo il benservito della Marcegaglia, dopo il “codardo che umilia il paese” indirizzato al presidente del Consiglio da Jacopo Morelli, leader dei giovani industriali, è la volta di Diego Della Valle di prendersi una bella rivincita contro chi lo insolentì pesantemente a Vicenza nel 2006. All’epoca uno sciatalgico Berlusconi poteva ancora compiacere la platea industriale giurando loro “il vostro programma è il mio programma”. Ne è passata di acqua sotto i ponti, fino ad arrivare al nuovo programma di governo presentato dalla Confindustria: perché cos’è mai la lista dettagliata delle cose da fare stilata in Viale dell’Astronomia chiamato “manifesto delle imprese”? Qualche commentatore politico ha ironizzato, ma nemmeno più di tanto, che quello sì che è un documento serio di programmazione economica degno di una compagine governativa.

A prescindere dal merito: quello che Marcegaglia prima e Della Valle poi lamentano, ognuno con la sua sensibilità, è l’improvvisazione, la mancanza di competenza, la lentezza, il pressapochismo di troppi membri del Governo. Non più tardi di due settimane fa Della Valle aveva avuto già modo di esprimersi sul tema: di tutti i ministri riconosceva solo a Tremonti, Maroni e Galan di capirci qualche cosa della materia maneggiata. Adesso, evidentemente, a Della Valle non basta più: ha i mezzi per sostenerlo e ha deciso un attacco mediatico in grande stile (o misero a seconda dei punti di vista).

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Warsamé Dini Casali