Il “conflitto di interessi” lo ammette, ma Marcello Dell’Utri non si esime dal dire la sua sulle norme che regolano la funzione dei collaboratori di giustizia. Un’opinione tranciante quella di Dell’Utri: «Si dovrebbe modificare la legge sui pentiti. Io ho un evidente conflitto d’interesse, però parlo a nome delle migliaia di persone che hanno avuto la vita rovinata dai pentiti e che poi sono stati assolti perché il fatto non sussisteva o per altro».
Il senatore ha risposto a Lucia Annunziata nel corso della trasmissione ‘In mezz’orà su Raitre. «I pentiti vanno regolamentati – ha detto ancora Dell’Utri – sono utili, sono una cosa giusta, ma vanno regolamentati. Basterebbe copiare le norme di certi Paesi come gli Usa. Come è ammissibile che dopo 15 anni uno si alza e dice: Dell’Utri, Berlusconi… Perché quella persona non ha detto quelle cose prima».
Il senatore ha anche parlato del clima teso all’interno del Pdl e delle polemiche tra Berlusconi e Fini: «La dialettica interna c’è, ho sentito il presidente Fini di recente, è stato molto preciso, difende delle posizioni. Ma non c’è un complotto, è lontano dalla mentalità di tutti e penso anche di Gianfranco Fini, che sa benissimo che lottare contro Berlusconi, o addirittura farlo cadere, sarebbe la fine anche per lui. C’è bisogno di Berlusconi che tiene tutto».
Quindi il senatore si è soffermato sul “rifiuto” di Berlusconi di farsi processare. Rifiuto che Dell’Utri spiega così: Berlusconi «é un carattere diverso: lui è indignato in maniera allucinante perché ritiene una vera ingiustizia essere accusato semplicemente di cose inesistenti». «Io – spiega il senatore parlando del suo processo – non avevo alternative» e «rispondo per me».
Per Dell’Utri, in ogni caso, il premier non si deve dimettere: «Non vedo perché debba lasciare un progetto che tutti gli chiedono di portare a termine».
Per il senatore, poi, da parte dei giudici è in corso un attacco a Berlusconi anche sul piano patrimoniale.Incalzato da Lucia Annunziata su questo punto ha sottolineato: «Un attacco al patrimonio? Cercano di farlo, non credo che ci riusciranno ma è un tentativo che stanno facendo».
E anche quanto è in atto su Fininvest «é veramente offensivo per chi conosce cos’é questa azienda».
Dell’Utri ha parlato del suo processo di appello: «Mi sono difeso in appello in maniera tranquilla e mi aspettavo si andasse a una sentenza di assoluzione», ma poi sono intervenuti una serie di fatti per cui «si vede che non si voleva far chiudere il processo in modo positivo».
«Così – sottolinea Dell’Utri – si sarebbe chiusa una stagione di contrasto e si apriva una nuova stagione come voluto da Berlusconi». Ma «la sinistra non voleva».
Alla Annunziata che lo incalzava sul fatto che diverse procure hanno ripreso in mano le carte e dunque non poteva essere solo un complotto ha replicato «lei conosce Magistratura Democratica. Se c’é un disegnosi cerca di trovare qualcosa».
Dell’Utri ha citato Tommaso Campanella: «Non si cerca un reato, si cerca di fare me delinquente». «Questo – ha detto – é quello che si cerca di fare a me, non dico a Berlusconi». Dell’Utri ha parlato riguardo a Berlusconi di un disegno che mette insieme giudici, sinistra e «poteri occulti, forti che non lo vedono di buon occhio» e «l’arma che si sono alla fine trovata più forte è quella della giudiziaria e ora anche quella patrimoniale».
Dell’Utri, oltre che a un intervento su questo e sul concorso esterno in associazione mafiosa ha auspicato anche una revisione della legge sull’immunità «che la renda forte quantomeno quanto a livello di Parlamento europeo». E alla Annunziata che gli chiedeva se su questo pensa di poter contare su un certo consenso, Dell’Utri ha replicato: «Non ho fatto propaganda, non sono uso chiedere nulla a nessuno ma mi sembrano cose di buon senso che possono trovare consenso nella mia parte politica». Anche nella parte ex An? ha chiesto la Annunziata. «Sono cose di buon senso – ha ribadito dell’Utri – non si chiedono cose assurde per una persona o due ma di regolamentare».
