ROMA – L'Unione Popolare – il movimento che è stato tra i promotori del referendum anti-porcellum – ha appena depositato in Cassazione un quesito referendario per tagliare le indennita' ai parlamentari. In particolare il quesito chiede l'abrogazione dell'articolo 2 della legge n. 1.261 del 31 ottobre 1965 che disciplina le indennita' dei parlamentari.
''Facciamo da apripista in questa battaglia nella quale, in questo momento di dura crisi economica nel quale tutti siamo chiamati a fare dei sacrifici, affinche' il Parlamento faccia un passo di responsabilita' verso il Paese'', ha spiegato Maria Di Prato, leader dell'Unione Popolare.
''Il Parlamento, in automatico, avrebbe gia' dovuto provvedere a tagliare gli stipendi degli onorevoli e a fare un atto di sensibilita' verso i cittadini – ha aggiunto Di Prato -: speriamo che, poi, a questo referendum si dia consequenzialita' e che si possa andare alle urne''. Prossimamente l'Unione Popolare iniziera' la raccolta delle firme.
''Faccio un appello al presidente della Rai – ha aggiunto Di Prato – affinche' dia a questa iniziativa referendaria lo spazio dovuto per informare l'opinione pubblica: mi attendo una telefonata dal presidente Garimberti''.