ROMA – Con un video postato su Facebook il padre di Luigi Di Maio torna sulla vicenda degli operai in nero della sua piccola impresa: e lo fa leggendo una lettera di scuse agli operai stessi, alla sua famiglia e al figlio ignaro degli errori commessi e che da ministro del Lavoro ha subito un danno di immagine politico. Scagiona dunque il figlio ministro ma, in parte, anche se stesso quando evoca le difficoltà dei piccoli imprenditori, la crisi, le commesse non pagate.
“Chiedo scusa per gli errori che ho commesso, chiedo scusa alla mia famiglia per i dispiaceri che hanno provato, e chiedo scusa anche agli operai che hanno lavorato senza contratto per la mia azienda anni fa”, ha dichiarato.
“Mio figlio non ne sapeva nulla”. Luigi Di Maio non era a conoscenza dei lavoratori impiegati in nero nell’azienda del papà, ribadisce Antonio Di Maio: “Sentivo il dovere di scrivere. Mi dispiace per mio figlio Luigi che stanno cercando di attaccare ma, come ho già detto, lui non ha la minima colpa e non era a conoscenza di nulla”.
“Ho sbagliato, ma quando c’è crisi è difficile per un piccolo imprenditore”. “Sono semplicemente un piccolo imprenditore che ha commesso degli errori. Come ogni padre ho provato a non far mancare nulla alla mia famiglia. Per questo, nei periodi difficili, ho cercato di andare avanti da solo perché non volevo pesare su di loro. Ho sbagliato a prendere lavoratori in nero, ma l’ho fatto perché in quel momento non trovavo altre soluzioni a una situazione difficile. Mi assumo tutte le responsabilità, e sono pronto a rispondere dei miei errori ma dovete lasciar stare la mia famiglia. Essere un piccolo imprenditore non è facile soprattutto quando le commesse non vengono pagate, quando c’è crisi e a volte si ha paura di non poter andare avanti”.
Agenzia Vista di Alexander jakhnagiev pubblica il video.