Un partito maggiorenne che alle prossime elezioni politiche vuol raggiungere una percentuale a due cifre. Antonio Di Pietro, in conferenza stampa a margine del congresso nazionale dell’Idv, sintetizza cosรฌ il momento di passaggio che rappresenta il primo congresso dell’Italia dei valori che si celebra da oggi a domenica a Roma all’Hotel Marriot.
ยซPer noi oggi -sottolinea- inizia l’etร maggiorenne, sono orgoglioso di poter dire che ho fondato e portato alla maturitร un partito nato spontaneamente come un fiore di campo, nato per partecipazione diretta e spontaneaยป.
ยซInizia una nuova faseยป, prosegue l’ex pm, che passerร attraverso ยซl’approvazione del programma politico su cui si dovrร basare la nostra azione politicaยป e l’indicazione del ยซrecinto dell’alleanza nel quale troveremo collocazione definitiva. Vogliamo porci all’interno della coalizione di centrosinistraยป.
In quest’ottica ยซdeve essere rafforzata l’alleanza con il Pdยป, anzi, non esita a dire Di Pietro, ยซil giorno che si possa arrivare ad una fusione tra Pd e Idv sarร un giorno molto importanteยป. Ma ยซPartito democratico e Italia dei valori da soli non bastano, c’รจ un mondo vasto che dobbiamo riconquistareยป.
Se poi si parla degli altri partiti d’opposizione, poche parole per l’Udc che ยซsta facendo un altro percorsoยป, mentre ยซponti d’oroยป per i partiti della sinistra, ยซtenendo conto che l’Italia dei valori รจ un partito post ideologico e vuole mettere insieme diverse forze laiche, socialiste, cattoliche, liberali, unite dalla Costituzioneยป.
Ma se รจ vero che Di Pietro insiste sul discorso delle alleanze รจ altrettanto vero che non rinuncia a rivendicare il ruolo centrale del suo partito, che ยซalle prossime politiche ha l’obiettivo delle due cifreยป, e quindi ยซnon puรฒ limitarsi alla critica fine a se stessa ma deve trovare la forza sulla responsabilitร di costruire un’alleanzaยป.
Un partito che da questo congresso non si riconoscerร solo nel suo fondatore ma passerร attraverso la formazione di una classe dirigente e decisioni collegiali, che non avrร piรน il nome del suo fondatore nel simbolo, tranne che sulla scheda elettorale e conseguentemente durante la campagna elettorale: ยซSolo sulla scheda elettorale rimane Di Pietro -afferma l’ex pm- sono disposto a toglierlo se sono disposti a farlo tutti gli altri leaderยป.
Infine la riconferma dell’inesistenza di dissidi con Luigi De Magistris ยซuna vulgata continua vuol far credere che siamo in competizione. Non sappiamo se ci dobbiamo mettere a ridere o a piangere non riusciamo mai ad immaginare ciรฒ che leggeremo sui giornali il giorno dopo, ma se questa รจ la condizione perchรจ qualcuno si ricordi che esiste l’Italia dei valori, vorrร dire che ci metteremo a ballare, a fare la danza di Zorroยป.