ROMA, 16 DIC – ''Come mai Raffaele Pernasetti, ex membro della banda della Magliana, attualmente in semiliberta', e' impiegato come aiuto cuoco presso un noto ristorante del quartiere Testaccio, locale gia' noto come base per le riunioni di personaggi criminali a partire dal 2003?''. E' quanto chiede Antonio Di Pietro in un'interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia, Paola Severino, che trae spunto da un articolo pubblicato sull'ultimo numero dell'Espresso.
''Secondo la Direzione Antimafia di Roma e le deposizioni di un collaboratore di giustizia, Dario Marsiglia, i superstiti – aggiunge l'ex pm – della banda si riunivano, infatti, proprio in quel ristorante, approfittando del giorno di chiusura, con l'intento di ricostruire quella holding criminale capace, in passato, di controllare i traffici illeciti della capitale''. ''Si evince chiaramente come la vicenda della banda della Magliana – spiega il leader Idv – continui ad avere luci e ombre che le inchieste giudiziarie stanno cercando di dissipare. Chiediamo al ministro della Giustizia di verificare presso gli organi competenti come mai Raffaele Pernasetti, esponente di spicco di quel gruppo malavitoso, sia impiegato come aiuto cuoco, insieme a suo fratello, proprio nel locale indicato dal collaboratore di giustizia Dario Marsiglia come punto d'incontro per la criminalita'''.
Nel testo dell'interrogazione, Di Pietro chiede inoltre di ''garantire prima possibile il programma di protezione per Marsiglia, considerato attendibile dai pm ma escluso da tale misura e di sapere qual e' stato il proseguo delle indagini visto che dall'articolo risulta che i magistrati Lotti e Cavallone siano stati trasferiti in altre procure''. ''Non vorremmo – conclude Di Pietro – che l'attivita' investigativa sia stata interrotta. Al momento, infatti, la prima parte delle indagini, riguardante la pista della droga, ha ottenuto risultati e arresti dei responsabili, ma per il resto sembra che tutto taccia''.