ROMA – “La discussione che ci attende martedì e mercoledì nell’aula del Senato sul caso Diciotti dovrà essere seria e improntata a principi costituzionali ineludibili. La mia relazione per l’aula è improntata appunto a questi principi mentre leggo, sia in atti parlamentari che in dissertazioni politiche, valutazioni che non hanno alcun fondamento in termini di diritto”.
Si esprime così il presidente della Giunta per le immunità del Senato senatore Maurizio Gasparri a proposito della discussione che ci sarà in Senato il 19 e 20 marzo in merito all’imputazione per sequestro di persona del ministro dell’Interno Matteo Salvini a causa del divieto allo sbarco nel porto di Catania, a fine agosto 2018, della nave Diciotti che portava migranti provenienti dalla Libia.
“Ricordo che la materia che stiamo affrontando è regolata dalla legge costituzionale n.1 del 1989 e dall’articolo 96 della Costituzione”, prosegue Gasparri che sottolinea:
“Le argomentazioni invece polemico-politiche vanno espresse in altre sedi. Ne ho lette di tutti i colori e sarà un gioco da ragazzi confutare le tante sciocchezze che vengono dette. Invito invece chi vuole affrontare con serietà il tema a leggere e approfondire la relazione che ho fatto per l’aula, che contiene precisi riferimenti in termini di diritto, soprattutto in considerazione delle leggi e delle norme costituzionali che devono regolare il nostro dibattito. Per quanto riguarda poi documenti esterni al Senato di cosiddetti giuristi, valgono meno di un volantino per annunciare un sit-in di faziosi polemisti ”
A febbraio, in merito all’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini sul caso Diciotti, il popolo dei 5 Stelle si era espresso per il no. Sulla piattaforma Rousseau avevano votato in 52.417: il 59,05% a favore del no al processo, il 40,95% per il sì. “Far votare i cittadini è parte del dna M5s, sono orgoglioso”, aveva commentato Luigi Di Maio,
Salvini aveva ringraziato gli iscritti al M5s “Per la fiducia, ma non è che sono qui a stappare spumante o sarei depresso se avessero votato al contrario. Sarei stato disponibile ad affrontare anche qualsiasi altro voto, non ho problemi. Se uno ha la coscienza a posto come ce l’ho io non vive con l’ansia. Manderò un sms a Luigi Di Maio. Lo ringrazio per la correttezza, l’avrei ringraziato anche se il voto fosse stato diverso perché lui si era espresso in maniera chiara”. “In democrazia – aveva aggiunto Salvini – il popolo è sovrano. I Cinquestelle sono stati sempre duri, ma per altri tipi di reati: di solito i parlamentari venivano processati per truffa, corruzione. Questo era un atto politico per il bene degli italiani, ne ero convinto io ed anche la maggioranza dei loro elettori”.
La vicenda in breve: il 20 agosto 2018 la nave Diciotti, pattugliatore della Guardia costiera italiana, con a bordo 177 migranti tratti in salvo il 16 agosto al largo di Lampedusa, arrivava nel porto di Catania.
L’Italia rifiuta di farli sbarcare senza un accordo dell’Unione europea sulla ripartizione dei profughi. Nonostante una prima riunione europea con dodici Paesi convocati per trovare soluzioni a lungo termine sui migranti finisca con una fumata nera, il governo italiano permette lo sbarco di 29 minori e, in seguito per emergenza sanitaria, di altre 17 persone. La vicenda si è conclusa il 26 agosto con lo sbarco dei profughi accolti dalla Chiesa Italiana, che ne ha presi un centinaio, e da Albania e Irlanda, che ne hanno accolto una ventina ciascuno.