Disastro di Messina: “Faremo come all’Aquila”. Berlusconi prepara una nuova parata

La tragedia di Messina, 22 vittime accertate e 35 dispersi,promette di diventare l’occasione per un nuovo Silvio Berlusconi Show. Il premier, infatti, è arrivato, ha visto e ha sentenziato, da uomo pratico qual’è: «Faremo come all’Aquila». Il punto è capire se sia una promessa o una minaccia.

Innanzitutto la prima certezza: Silvio c’è. Come in Abruzzo dove arrivò poche ore  dopo la tragedia o Viareggio, dove dovette sopportare pure qualche fischio. A Messina gli ci è voluto un po’ di tempo in più. Ma intanto gli ha fatto da apripista lo “scudiero civile” Bertolaso e il premier è potuto arrivare sul posto domenica mattina.

Visto che le case sono crollate, e farne di nuove è un po’ più facile che rimettere in sesto un territorio sfregiato da una molteplicità di abusi, Berlusconi ha individuato subito la soluzione: ricostruire.

Nei modi sbrigativi e decisionisti, il premier ricorda Erpinotto ricostruttore, quell’eroe dei fumetti propagandistici americani che subito dopo la seconda guerra mondiale faceva il giro dell’Italia con navi e treni carichi di aiuti.

«Abbiamo la grande esperienza dell’Abruzzo»,ha detto il presidente del consiglio. Bisogna capire, però, se gli abruzzesi possano andare in giro a dire di avere una  esperienza molto positiva di  Berlusconi.

Il giorno delle “consegne” lo show confezionato da Vespa faceva vedere delle bellissime case: peccato che fossero 47 e fatte con i soldi della Croce Rossa del Trentino. Gli sfollati, invece, erano qualche migliaio in più.

Fatte le dovute proporzioni, per avere un nuovo spettacolo televisivo, a Messina al premier basterà tirare su qualche finestra.  E poi far dire ai suoi che per ricostruire i centri storici distrutti serviranno anni.

Le case arriveranno senza dubbio. Qualche dubbio invece, sul fatto che i paesi messi in ginocchio dal diluvio torneranno quelli di prima.

Anche a Messina, quindi, si costruiranno  le case: la tentazione di un nuovo show, studiato per fare qualche spettatore in più dell’ultima volta è troppo grande.

Ma arriverà, anche se troppo tardi, un risanamento del territorio, cioè la sola possibilità di evitare che sciagure come quelle del messinese possano ripetersi col prossimo acquazzone?

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Emiliano Condò