ROMA – Al bilancio del primo anno non si รจ sottratto nessuno: un anno, si intende, dal fatidico “che fai, mi cacci?” di Fini a Berlusconi in favore di telecamera. Lo hanno ricordato Repubblica e il Giornale. Un anno, in sostanza dalla rottura di ciรฒ che in origine era il Pdl. La macchina s’รจ inceppata il 22 aprile 2010, Fini ha vissuto in quel giorno il massimo fulgore di una nuova avventura che partiva e che aveva su di sรฉ enormi aspettative, persino la simpatia inaspettata del centrosinistra.
Fini, l’eterno delfino che si ribella, un momento di adolescenza a piรน di 50 anni. Questo รจ stato il 22 aprile 2010. E il 22 aprile 2011? Dopo un anno le promesse mantenute sono poche, il governo dato per moribondo non รจ morto neanche un po’. E se crisi sarร nel Pdl sarร crisi interna (vedi l’ultima lotta Tremonti-Galan). La forza dirompente di Fli, insomma, non s’รจ fatta sentire sul Pdl: doveva essere tsunami, รจ stato mare mosso. Almeno fino a oggi. Alla tentazione del bilancio non si sottrae nemmeno Il Futurista, laboratorio-pensatoio-mezzo di diffusione del verbo finiano. Con qualche difficoltร il direttore Filippo Rossi ripercorre l’ultimo anno: ”E’ passato solo un anno. Ma tenetevelo bene in mente questo anniversario, perchรฉ segna con tratto indelebile la nascita di una destra che non abbassa piรน la testa di fronte al potere, che non sopporta piรน l’insopportabile, che preferisce stare dalla parta giusta rischiando di perdere piuttosto che dalla parte sbagliata e vincere facile”.
Non รจ che ci piace perdere, รจ che non ci piace vincere facile, riassume Rossi. E le difficoltร le ha vissute anche il webmagazine di Fli: era FareFuturo in origine, poi ha chiuso ed รจ tornato con un nuovo nome, Il Futurista.Il cammino di Fli รจ ancora lungo, ancora incerto il destino: pezzi del partito vengono costantemente risucchiati dal Pdl, il vertice del partito di qualche mese fa ha portato di fatto a un ibrido. Fini leader ma solo spirituale, impegnato a essere la terza carica dello Stato. Vicepresidente, e leader di fatto, Italo Bocchino, piรน falco che colomba e indigesto a molti. Il passato e il presente sono le categorie in cui Fli trova migliori argomenti: l’antiberlusconismo. La rottura con il leader-despota, il ritorno alla legalitร , spazio alle altre voci. Tutti gli argomenti finora cavalcati da Fini e dai suoi. Molto peggio quando Futuro e Libertร guarda al futuro: al centro con Casini in un sistema che negli ultimi 17 anni รจ stato bipolare? A destra ma senza Berlusconi? E se Berlusconi non molla tanto presto? E se Casini cede ai continui inviti del Pd?
Le incognite non mancano e infatti Fli per ora galleggia. Il bilancio del Futurista ne รจ il riflesso. Ricorda Fini e il dito contro Silvio Berlusconi, ”contro colui che voleva essere padrone di tutto, anche della destra italiana, che la voleva servizievole ai suoi interessi privati”. Quel giorno ”Gianfranco Fini – scrive il direttore – si รจ alzato in piedi e ha detto basta al velinismo, al leghismo, alla sciatteria indegna, all’estremismo, al populismo, alla propaganda, all’aziendalismo. L’ha fatto contro tutti i suoi interessi ‘particolari’: poteva starsene comodamente seduto sulla sua poltrona istituzionale e fare finta di niente mentre qualcuno sputava sulle istituzioni. Avrebbe potuto godersi la carica senza rischiare alcunchรฉ, senza affrontare la macchina del fango di Berlusconi, senza dover sopportare i suoi manganellatori e le sue squadracce a mezzo stampa”. Insomma, ”quel gesto di ribellione al berlusconismo, quel dito alzato, รจ l’atto di concepimento della destra nuova”. Ricordi appunto, e la sensazione รจ che il bilancio sia ancora fermo a un anno fa: quel dito alzato con quella sua enorme forza dirompente รจ ancora un magnifica promessa. Per ora ancora da mantenere.
