La Corte Costituzionale è riunita in Camera di Consiglio per decidere sull’istanza di sospensione in via cautelare del decreto legge “salva liste” presentata dalla Regione Lazio. I giudici della Consulta, presieduta da Francesco Amirante, hanno ascoltato l’avvocato della Regione Lazio, Federico Sorrentino, e i legali di altre parti che si sono costituite.
Iin particolare si sono presenti esponenti del partito di Sinistra Ecologia e Libertà e una serie di professori universitari tra cui il preside della facoltà di Giurisprudenza dell’Università La Sapienza, Mario Caravale, i professori Gaetano Azzariti e Vincenzo Cannizzaro, e anche Massimo Brutti, esponente del Pd.
La Regione Piemonte ha invece rinunciato a partecipare in Camera di Consiglio sulla sospensiva del dl nonostante abbia presentato un ricorso per chiedere alla Consulta di dichiarare l’illegittimità del decreto legge. Questa richiesta sarà presa dunque in esame tra uno o due mesi, quando la Corte deciderà nel merito sulla legittimità del decreto “salva liste”.
L’istanza di sospensiva in via cautelare del decreto è stata depositata la settimana scorsa dal professor Federico Sorrentino per conto del vicepresidente della Giunta Regionale del Lazio, Esterino Montino. Nel ricorso si sottolinea che è “evidente” che sarebbe “irreparabile il pregiudizio che deriverebbe all’interesse pubblico al regolare svolgimento delle elezioni Regionali nel caso in cui le consultazioni del 28-29 marzo 2010 si svolgessero sulla base di norme suscettibili di declaratoria di incostituzionalità”.
Se infatti la lista del Pdl nel Lazio venisse riammessa dai giudici amministrativi (é imminente un nuovo ricorso al Consiglio di Stato) in forze del decreto legge “salva-listé” allora la “declaratoria di incostituzionalità” del provvedimento varato dal governo – si sottolinea nel ricorso – “travolgerebbe, invalidandolo, il risultato elettorale con conseguente grave pregiudizio sia per la Regione, sia per i cittadini elettori”.
Se la Corte Costituzionale decidesse di sospendere il decreto, sarebbe la prima volta in assoluto che la Consulta conceda di sospendere una legge o un dl in via cautelare sulla base di quanto previsto dalla legge La Loggia che nel 2003 ha modificato le norme del 1953 sui tempi e sulle modalità di discussione dei ricorsi davanti alla Corte Costituzionale.
La richiesta di Sgarbi. Intanto la Rete Liberal, lista di Vittorio Sgarbi che sostiene la candidata alla presidenza della Regione Lazio, Renata Polverini, è stata riammessa dal Tar alla competizione elettorale e ora chiede di far slittare la data delle elezioni di due settimane.
«Ieri sera abbiamo saputo della riammissione del Tar – spiega il portavoce della Rete, Roberto Amiconi – e con i nostri legali abbiamo valutato la possibilità di chiedere lo slittamento delle elezioni, la cui competenza è mista Regione-ministero dell’Interno. Oggi Vittorio Sgarbi annuncerà questa nostra richiesta in conferenza stampa».
Secondo Amiconi lo slittamento della data del voto nel Lazio é necessaria a fronte «del danno subito dalla Rete Liberal che é stata l’ultima ad essere riammessa e ha perso diversi giorni di campagna elettorale. Ieri ne abbiamo parlato anche in un incontro con la candidata Polverini che ha appoggiato la nostra richiesta, consigliandoci prudenza a livello legale, per non creare altra confusione».