“Al fenomeno dell’economia sommersa, illegale e criminale che ha toccato livelli giganteschi nel nostro Paese si può rispondere solo con scelte politiche chiare e azioni conseguenti”. Lo dichiara il vicepresidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, nel corso della conferenza stampa di presentazione del gruppo per la lotta all’economia sommersa promosso da Giorgio Ruffolo ed Elio Veltri.
Gruppo di lavoro che vedrĂ la partecipazione, fra gli altri, dell’onorevole Fabio Granata e dello stesso senatore Luigi Zanda. Continua il vicepresidente dei senatori del Pd: “Non considero, ad esempio, una risposta politica adeguata a un fenomeno di tale gravitĂ il Ddl sulle intercettazioni, la legge sul falso in bilancio o altre norme approvate dai governi Berlusconi indebolendo i sistemi di controllo nelle societĂ . Non considero un metodo per combattere la grande criminalitĂ l’eliminazione totale della tracciabilitĂ dei pagamenti che, solo in piccolissima parte, è rientrata con la manovra. Egualmente tagliare risorse alle Forze dell’Ordine non è certo un contributo alla lotta alla criminalitĂ organizzata”.
“Credo inoltre – continua Zanda – che la lotta alle mafie debba partire anche dalla politica estera. Il nostro governo deve impegnarsi per trasformare l’Europa in un’effettiva unione politica così da disporre di strumenti e risorse adeguati che l’Italia, da sola, non può avere. Quello dell’economia criminale sommersa è un problema europeo e mondiale particolarmente grave in Italia. Per questo, il nostro governo, in tutti i consessi internazionali – dalla Commissione europea all’Onu e dal G8 al G20 – dovrebbe quotidianamente battersi per far nascere una grande e completa regolamentazione internazionale e sistemi di controllo comuni a tutti i Paesi. Senza l’Unione politica dell’Europa e – conclude Zanda – senza un nuovo ordine mondiale la lotta alle mafie internazionali ha le unghie spuntate”.