Il settimanale britannico se ne occupa in un articolo titolato con un gioco di parole – ‘Mr. Fix-it in a fix’ – che in italiano ha il senso del ‘Signor aggiusta-guai finito in un guaio’. “In un Paese dove troppo spesso le istituzioni” non riescono ad ottenere risultati, Bertolaso, scrive l’Economist, era riuscito a guadagnarsi “l’inusuale reputazione” di essere colui che i risultati invece li aveva raggiunti.
Il settimanale ricorda che Berlusconi ha respinto le dimissioni del suo sottosegretario e ha preso le sua difese contro i giudici. “Ma resta da vedere se questo basterà a limitare i danni”. Quanto si conferma invece, secondo l’Economist, “è un rafforzamento del comune sentire sul fatto che la corruzione, in Italia, abbia raggiunto la diffusione maggiore dai primi anni ’90”, ovvero dai tempi di Mani pulite. Secondo un recente sondaggio – scrive l’Economist – l’86% degli italiani ritiene che la corruzione sia tanto estesa oggi quanto lo era allora.