Elezioni, guerra della data. Il Pdl minaccia la crisi di governo

Angelino Alfano (Foto Lapresse)

ROMA – Il Pdl voleva un unico giorno per Politiche e Regionali. Ma il governo ha deciso altro: il 10-11 febbraio si vota in Molise, Lombardia e Lazio. E le Politiche saranno ad aprile 2013. Una scelta che Angelino Alfano ha definito la “tassa Bersani”. Tassa perché l’accorpamento delle due consultazioni avrebbe fatto risparmiare allo Stato 100 milioni di euro. Non solo: Alfano minaccia la crisi di governo se il governo non rivede la sua scelta.

Risparmio mancato quindi, e conseguente irrigidimento della posizione del Pdl. “Questo giochino ci costa 100 milioni. Facciamo la tassa Bersani, sono indignato”. L’impuntatura di Alfano ha chiamato la reazione di Bersani, Pd: “Alfano non faccia il mestiere del presidente della Repubblica ma il suo lavoro”. E ancora: ”Se si vuole considerare l’ipotesi di anticipare le elezioni politiche, si proceda alla modifica della legge elettorale e non a far polemica”.

Ed Enrico Letta, Pd, dà una sua spiegazione alla presa di posizione di Alfano: “Temono di andare alle urne con un’altra batosta sulle spalle“. Insomma, se si vota prima alle regionali è prevedibile un altro tonfo del Pdl. Un colpo in grado di distruggere ogni sogno di gloria per le successive politiche.

Su una cosa però Alfano e Bersani vanno d’accordo. Il no a un Monti bis. Sia il segretario del Pdl che il segretario del Pd non scommetterebbero neanche un centesimo” sull’ipotesi di un Monti Bis. I due hanno dato la stessa risposta alla tavola rotonda della Cna mentre il leader Udc Pier Ferdinando Casini ha ribattuto: ”nella vita mai dire mai”.

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Elisa D'Alto