Regionali Piemonte, Cota la spunta all’ultimo voto. Bresso sconfitta di misura

Mercedes Bresso e Roberto Cota

Roberto Cota è il nuovo governatore della Regione Piemonte, dopo un estenuante testa a testa con il governatore uscente Mercedes Bresso.

Il candidato leghista del centrodestra è stato in vantaggio praticamente per tutto il tempo dello spoglio: il vantaggio sulla candidata del centrosinistra si era attestato intorno ai 3 punti percentuali alle 23,30. Poi è cominciata la “rimonta impossibile” della Bresso che ha cominciato a rosicchiare il vantaggio, voto dopo voto, sezione dopo sezione. Intorno all’1 il margine sembra finalmente colmabile. Ma la differenza si rivela troppo ampia, e Cota può tirare un sospiro di sollievo.

La vittoria di Cota è l’emblema del trionfo della Lega in queste regionali: il Carroccio aveva fortemente voluto due candidati in regioni chiave come Piemonte e Veneto. E il partito di Bossi ha avuto ragione, perchè non era facile strappare la regione al candidato del centrosinistra che aveva anche l’appoggio dell’Udc.

Problemi della Regione. Il nuovo presidente dovrà subito affrontare il deficit nel bilancio della sanità e il “nodo” dell’Alta Velocità Torino – Lione.

Per quanto riguarda il debito nel settore sanitario, l’amministrazione Bresso è riuscita a ridurre il “buco”: si tratta di una delle pochissime Regioni “virtuose” che in questo campo ha ottenuto dei risultati positivi negli ultimi 5 anni. Il bilancio regionale, peraltro, era già stato gravato dai costi delle Olimpiadi invernali di Torino 2006: l’evento olimpionico ha però creato un indotto che ha consentito al turismo piemontese di attrarre sempre più visitatori.

Per quanto riguarda l’Alta Velocità, la Bresso è stata al centro di diverse polemiche con il “popolo dei No Tav”. La Bresso ha più volte legittimato il diritto alla protesta degli abitanti della Val di Susa, ma ha sempre specificato che l’opera è necessaria per lo sviluppo della regione. Il popolo “No Tav” ha rimproverato al governatore di aver soltanto consultato gli esponenti del movimento, ma di non aver mai accettato i loro suggerimenti.

Candidati e precedenti. Nel 2005 Mercedes Bresso aveva superato il candidato del centrodestra Enzo Ghigo.

Alcune settimane dopo aver annunciato la propria ricandidatura, la Bresso è stata appoggiata dall’Udc. I centristi hanno sciolto le riserve dopo aver appreso che il candidato del centrodestra sarebbe stato il leghista Roberto Cota. I leader dei due partiti, Casini e Bossi, hanno avuto diversi battibecchi nei mesi di campagna elettorale. Il 18 gennaio il leader del Carroccio aveva detto che per i centristi non ci sarebbe stato «spazio al di sopra del Po». Casini aveva risposto che l’Udc non avrebbe appoggiato candidati leghisti del centrodestra.

La candidatura di Cota è stata invece “contrattata” a lungo all’interno del centrodestra: in autunno Bossi aveva chiesto al Pdl di sostenere candidati leghisti sia in Piemonte che nel Veneto. I “big” del centrodestra avevano inizialmente storto il naso: ad esempio l’8 novembre il ministro della Difesa Ignazio La Russa aveva detto che quelli di Bossi erano solo «legittimi desideri». Alla fine però i desideri del Senatur sono stati esauditi.

L’outsider per il Piemonte è Davide Bono, candidato per il Movimento a 5 Stelle di Beppe Grillo. Su di lui potrebbero confluire i voti degli “scontenti” di sinistra.

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Alberto Francavilla