ROMA – Elezioni sondaggio: M5S al Sud oltre il 30%. Secondo La Stampa (l’articolo è di Fabio Martini) che ne pubblica gli esiti, il sondaggio (anzi i sondaggi) in questione sono quelli che Alessandra Ghisleri prepara da sempre per Forza Italia. Anzi per Berlusconi in prima persona. E sono quindi sondaggi particolarmente capaci di intercettare e decifrare i movimenti reali di un elettorato che nella storia delle consultazioni politiche italiane è sempre stato “governativo”. Qualunque fosse il governo in carica. Bene, stavolta no, stavolta il Sud regala a M5S quello che mai il Sud in elezioni ha regalato a nessuna opposizione.
Eccole le cifre dei sondaggi a tutt’oggi. Sardegna: M5S tra il 34 e il 36 per cento. Sicilia: M5S tra il 33 e il 35 per cento. Puglia: M5S tra il 30 e il 32 per cento. Campania: M5S tra il 29 e il 31 per cento. M5S primo partito, partito piĂ¹ votato a Napoli, Bari, Reggio Calabria, Palermo.
A tirare la volata del voto per M5S soprattutto tra i giovani c’è proprio la figura, l’identikit sociale prima ancora che politico di Luigi Di Maio. Giovane, senza arte nĂ© parte, mai avuto un lavoro, mai finita universitĂ , in perenne litigio coi congiuntivi, non dotato di un papĂ professionista. Questa precarietĂ e flebilitĂ sociale e culturale sarebbe proprio lo specchio in cui gran parte del’elettorato giovanile meridionale si rispecchia appunto e si ritrova. Di Maio è uno che non ha mai lavorato dice Berlusconi. Appunto lo votiamo risponde una certa gioventĂ¹ del Sud.
A questo dato si aggiunge pro M5S un certo snobismo meridionalistico di certa intellettualitĂ del Sud sempre nei secoli un piede nella reazione e l’altro nella modernitĂ . Il voto a M5S come sfregio culturale al presente. E soprattutto si aggiunge il mai sopito opportunismo di ciĂ² che c’è (o resta) dei ceti dirigenti nell’Italia meridionale.
Queste almeno le analisi, i tentativi piĂ¹ o meno fondati di interpretazione. Interpretazione di quello che comunque appare come un dato: il Sud sta per premiare elettoralmente M5S piĂ¹ di ogni altra parte d’Italia. SarĂ per disperazione, sarĂ per speranza. Certo è che la parte d’Italia che piĂ¹ spera in una nuova stagione di assistenzialismo e protezionismo sembra aver scelto il suo campione. Non quello che promette meno tasse (al Sud non pagar le tasse la prima preoccupazione) ma quello che promette di togliere alle caste e distribuire alla gente. Togliere e distribuire cosa? Denaro pubblici, posti pubblici…che altro?