“A me sembra, al di là del governo più forte o più debole e del chiacchiericcio politico che non mi interessa – ha sottolineato Letta -, che il governo abbia varato misure importanti da cui l’Italia può trovare grande giovamento”. Ecco perché il premier non si dice preoccupato di quanto deciderà la Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato, nella seduta del 9 settembre: “E’ una decisione che riguarda la Giunta – precisa Letta -, ho sempre separato le due questioni e intendo continuare a farlo”.
Il presidente del Consiglio ribadisce l’agenda dell’esecutivo. “Io insisto: il Porcellum è uno dei guai principali del nostro Paese” – dice Letta – e sia la parte delle “riforme costituzionali, sia la parte dalla riforma elettorale”, saranno i temi “prioritari dell’autunno”. Martedì, invece, è il programma un Cdm che varerà “una serie di norme funzionali per l’inizio dell’anno scolastico e per il mondo della scuola”.
Dal premier anche un riferimento alla crisi siriana e a un sempre più probabile intervento internazionale. “Se le Nazioni Unite non ci sono, l’Italia non parteciperà” – chiarisce Letta, ma la condanna dell’Italia ai crimini del regime di Assad è ferma e la risposta della comunità internazionale deve essere “netta”.