Letta ringrazia tutti, a cominciare dalla senatrice Paola de Pin, ex M5s, minacciata da un ex compagno di partito dopo aver annunciato la sua fiducia a Letta. “Non ne posso più di chi minaccia perché uno ha cambiato idea” affonda il premier. E nell’Aula c’è fermento al punto che Grasso è costretto a rimproverare più volte il senatore Domenico Scilipoti.
Grasso usa il sarcasmo: “Si è voluto guadagnare una diretta tv”. A siparietto esaurito Letta riprende la parola, si dice pronto a raggiungere gli obiettvi del governo anche se oggi “i numeri di questa maggioranza cambiano”.
Letta quindi ribadisce che il lavoro sarà il cuore dell’azione di governo. Risponde senatore per senatore, ad ogni singolo intervento. Spiega che “oggi è una giornata storica per la democrazia”. Ricorda che arriva il semestre di presidenza italiana e invita a “porre fine alle diatribe”. Perché, quello che il premier desidera, è un “semestre italiano che cambi la strada dell’Europa”. E quindi pone definitivamente la questione di fiducia con una risoluzione firmata da Luigi Zanda del Pd e da Scelta Civica. E’ l’ora della conta.