L’Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo Berlusconi approvando con 305 sì e 245 no la fiducia posta sul decreto legge in materia di Enti locali.
La decisione del governo di porre la fiducia era nell’aria già da mercoledì. Poi ieri è stat formalizzata in Aula dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. E ora, dopo il voto favorevole della Camera, martedì 9 marzo ci sarà il voto finale sul dl. Dopodiché il testo passerà al Senato per il via libera definitivo.
Nel comunicare la decisione di porre la fiducia, il governo aveva presentato un maxiemendamento (poi giudicato ammissibile dalle commissioni competenti) sostitutivo dell’unico articolo di cui si compone il provvedimento.
Il maxiemendamento dell’esecutivo recepisce gli emendamenti approvati in commissione. Dunque resterà al 2010 il taglio degli assessori comunali e provinciali per gli enti che torneranno alle urne laddove slitterà al 2011 la sforbiciata dei consiglieri. Al tempo stesso vengono “salvate” le circoscrizioni nei comuni con più di 250mila abitanti.
Corposo è anche il pacchetto di interventi sul patto di stabilità interno. Da cui saranno esclusi sia le spese realizzate per i grandi eventi (si pensi all’Expo 2015 per Milano) che, a partire dal 2009, i dividendi determinati da operazioni straordinarie fatte da società quotate municipali (una norma che farà felice Brescia e Reggio Emilia). Buone notizie, infine, per Roma capitale. Da un lato, viene confermato il trasferimento statale da 500 milioni; dall’altro, cambia il piano di rientro. La gestione ordinaria sarà separata da quella commissariale e, in quest’ultima, rientreranno tutti i debiti contratti prima del 28 aprile 2008.