Ancora un nulla di fatto sulla possibile estradizione di Cesare Battisti. Battisti, su cui pende una condanna all’ergastolo per quattro omicidi e il nostro Paese dovranno ancora aspettare prima di sapere l’esito della richiesta di estradizione presentata dal governo italiano al Brasile.
Dopo 12 ore di discussione, i giudici del Supremo Tribunal Federal (STP) del Brasile hanno sospeso la sessione senza che aver preso una decisione:.
Quattro giudici si erano già espressi a favore dell’estrazione mentre altri tre avevano optato per l’asilo politico, quando un magistrato, Marco Aurelio Mello, ha infatti chiesto maggior tempo per poter decidere.
E Battisti dunque dovràattendere ancora, nella sua cella nella prigione di Brasilia, la soluzione al caso.
Il verdetto è stato sospeso quando mancava ancora il voto di Mello e quello del presidente del Tribunale Gilmar Mendes . A votazioni avvenute, in ogni caso, ciascuno dei sette magistrati che hanno già votato, avrà il diritto a modificare il suo voto.
Dietro alla mossa del giudice Marco Aurelio potrebbe esserci una strategia precisa. Se tutto, infatti, lascia pensare ad un’imminente estradizione, pochi giorni fa è morto uno degli undici giudici della Corte Suprema (ieri i magistrati presenti erano in tutto nove perché il decimo, Cesar de Mello, si è autosospeso per incompatibilità) e il presidente Lula deve nominare un sostituto che potrebbe modificare l’orientamento della Corte. Marco Aurelio, quindi, punterebbe ad aspettare il nuovo giudice per riequilibrare la Corte che adesso pende per l’estradizione.
Ma i tempi sono stretti, la nomina del nuovo magistrato della Corte dovrebbe avvenire non prima di gennaio. Forse per quell’epoca il Tribunale Supremo avrà già emesso una sentenza definitiva sul destino di Battisti.
