ROMA – Chi evade più di 3 milioni di euro sarà incarcerato: lo prevede un emendamento alla manovra firmato dal ministro dell’Economia Giulio Tremonti e dal relatore Antonio Azzollini.
Nel testo si legge che per i reati fiscali ”qualora l’imposta evasa o non versata sia superiore a 3 milioni di euro non trova applicazione l’istituto della sospensione condizionale della pena” prevista dal codice penale.
In pratica, come aveva anticipato La Padania, il reato di evasione viene equiparato a quello di furto con destrezza.
Non finisce qui. I Comuni potranno pubblicare sui loro siti i ”dati relativi alle dichiarazioni” dei redditi. (Guarda la mappa dell’evasione: Italia spaccata in due)
”I consigli tributari presso i Comuni riceveranno i dati dalle agenzie delle entrate e avranno una funzione di controllo. In Italia ci sono otto mila Comuni e molte auto di lusso rispetto a quanto si dichiara nelle dichiarazioni dei redditi”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, al termine della commissione Bilancio del Senato, dove ha illustrato gli emendamenti presentati dal governo (cioè da Tremonti stesso e dal relatore della manovra Antonio Azzollini).
I frutti della lotta all’evasione che arriveranno grazie alla ”partecipazione dei Comuni all’attività di accertamento tributario” andranno agli stessi enti al 100% per gli anni 2012, 2013 e 2014.
Sarebbe (leggi qui) un altro dei provvedimenti volto a decentrare la funzione del “controllore” sugli evasori fiscali dallo Stato agli enti locali.
