ROMA – La visione di lungo periodo “spetta a un governo eletto” non a uno tecnico, parola di Fabrizio Barca, ministro per la Coesione territoriale. In un’intervista a Repubblica afferma: ”Ogni governo deve rispondere del mandato che gli è stato assegnato. Noi dobbiamo ricostruire le condizioni di stabilità, reintrodurre il rigore nella rete economica e sociale e nell’azione pubblica. Questo governo non deve disegnare una visione di lungo periodo, questo spetta solo all’esecutivo che emergerà da una competizione elettorale vera”.
Il governo Monti ha fatto le cose ”indispensabili”, ma non ”sotto dettatura” della Ue e dei mercati, afferma Barca. ”Il problema semmai è un altro: in una situazione di grandissima confusione, nessun paese può permettersi di essere un po’ pazzerello come e’ capitato per un periodo a noi. Se lo fa, tutti si convincono che e’ quello da attaccare. Quello sul quale la speculazione può ottenere risultati”.
Sul taglio del rating ”a me sembra che la confusione sia soprattutto di Moody’s”, commenta Barca. ”Quando mancano le grandi istituzioni mondiali, questi signori non sono in grado di fare analisi particolarmente lucide. Non è che siano persone di particolare finezza. Riflettono l’ultima chiacchierata fatta in un salotto”.
Per il ministro, che esclude una sua candidatura nel 2013, si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. ”La macchina sta ripartendo, faccio molto affidamento sui provvedimenti presi per lo sviluppo”, dichiara. ”Se il settore delle costruzioni e quello manifatturiero ritroveranno la tranquillita’ nel credere che si puo’ investire, allora la ripresa potrò prendere il via già durante la vita di questo governo”. Nell’intervista Barca interviene anche sui fondi europei. ”I finanziamenti comunitari sono una grande opportunita’ per la ripresa, ma bisogna smettere di sprecarli. La Sicilia – rileva – ne utilizza solo il 14,5%”.