Sacconi 1: “Soldi solo ai figli di coppie sposate”. Sacconi 2: “No, a tutti i figli”

Maurizio Sacconi

Ore 14, Milano, Forum sulla famiglia, il ministro Maurizio Sacconi dice: “Aiuti di Stato alle coppie sposate con figli”. Ore 17.43, il ministro Sacconi corregge: i figli sono buoni anche se concepiti da coppie non regolarmente sposate. In ogni caso, siete una coppia ma non volete figli? Lo Stato non vi darà un euro.

Questa è stata la proposta lanciata dal ministro del Welfare dal palco della Conferenza nazionale della famiglia: sostegni solo alla famiglia naturale, fondata sul matrimonio, ed orientata alla procreazione. Una versione smentita dallo stesso Sacconi circa quattro ore dopo: “I figli sono tutti uguali, ok agli aiuti per i figli delle coppie di fatto”.

Il Sacconi 1. Una posizione che – ha detto espressamente il ministro dal palco – dissente da quanto affermato dal presidente Gianfranco Fini e dalla Fli. Sacconi ha annunciato che sarà rivista l’Isee e sarà creato un ”casellario delle famiglie”.

”Ho sentito ieri dai cosiddetti futuristi – ha detto Sacconi – mettere in discussione il primato pubblico della famiglia naturale fondata sul matrimonio e orientata alla procreazione. Senza nulla togliere al rispetto che meritano tutte le relazioni affettive che però riguardano una dimensione privatistica, le politiche pubbliche che si realizzano con benefici fiscali sono tarate sulla famiglia naturale fondata sul matrimonio e orientata alla procreazione. Su questi punti – ha aggiunto Sacconi – ho avvertito ieri con l’assemblea futurista e il presidente Fini una differenza di opinioni, in particolare con l’intervento di Della Vedova”.

Il ministro, nel suo intervento, ha affermato che ”la crisi porta il governo a fare delle scelte e gli interventi di welfare vanno riorientati”. ”La famiglia – ha aggiunto ancora il ministro – deve essere l’unità di riferimento che ci consente di compiere quell’operazione di razionalizzazione delle prestazioni dirette e indirette necessarie perché gli obiettivi che vogliamo raggiungere per sostenere la natalità possano essere perseguite. Di affabulazioni senza fondamento se ne sentono tante, io guardo ai fatti e ai numeri”.

”Voglio dire a Fini – ha proseguito Sacconi – che ci sono valori della persona non negoziabili, che sono la base per il riconoscimento del diritto alla vita di persone che sono in condizione di fragilità. Diritti riconosciuti dalla Carta costituzionale. Invito Fini a rileggerla, in particolare all’art. 2 quando parla di valori non negoziabili della persona”.

”Mi riferisco – ha precisato – alla legge che dovrebbe chiudere il caso Englaro” che e’ in ritardo per la calendarizzazione nei lavori parlamentari. Fra i valori non negoziabili della persona, Sacconi ha citato la ”sacralita”’ del riconoscimento del diritto alla vita ”che e’ proprio di chi ha la fede, ma sono riconoscibili per tutti nella stessa carta costituzionale”.

Il Sacconi 2. La retromarcia arriva alle 17.40 circa: ”Ho citato gli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione – spiega Sacconi – Le politiche pubbliche si occupano della famiglia naturale basata sul matrimonio e della natalità più in generale, anche di quella fuori dal matrimonio”. Aiuto anche quindi alle coppie di fatto? ”Ovviamente sì – dice Sacconi – non sono un nazista”.

”Ho fatto la distinzione – ha aggiunto il ministro – tra una dimensione pubblicistica e una privatistica per quanto riguarda altre relazioni affettive che devono avere rispetto in una dimensione privatistica. Un esempio classico e’ quello della pensione di reversibilita’: si da’ al sopravissuto di una relazione omosessuale? Le politiche pubbliche si occupano della famiglia, quindi gli omosessuali non hanno pensione di reversibilita”’.

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