Il Fatto attacca Milone: “Tecnico? E’ un uomo di La Russa e Ligresti”

Ignazio La Russa (LaPresse)

ROMA – Filippo Milone, nuovo sottosegretario alla Difesa, uno dei tanti tecnici che compone il governo di Mario Monti. Per il Fatto Quotidiano, però, le cose non stanno esattamente così.

Scrivono Marco Lillo e Vittorio Malagutti che quello di Milone è un “carrierone nel segno di Ignazio La Russa, vera stella polare nella vita e nel lavoro per l’ultimo arrivato nel governo di Mario Monti. Un tecnico? Pare di no. Milone ha speso una vita al servizio di Salvatore Ligresti”.

Tutto, racconta il Fatto, inizia a Paternò in provincia di Catania, paese di cui sono originari Milione, Ligresti e La Russa. La ricostruzione del Fatto è puntigliosa e non trascura che Milone ha un fratello, Giuseppe, a sua volta vicino a La Russa e consigliere comunale a Milano nel Pdl.

Lillo e Malagutti, poi, osservano che Milone “non ha mai avuto niente a che fare con la Difesa”, mentre ha avuto una società insieme a Giuseppe Pizza, “segretario della nuova Democrazia Cristiana, un partitino nell’orbita berlusconiana”.

Nel 2008, poi, Milone “è pronto per un incarico di consigliere per la politica industriale dell’amico La Russa, nel frattempo diventato ministro della Difesa. Ed è in questa veste che lo vediamo ricomparire in un’intercettazione telefonica di una conversazione tra Lorenzo Borgogni e un altro manager del gruppo, Marco Forlani, nell’inchiesta Finmeccanica. È lui il Filippo del quale parlano i due manager, che chiedeva con urgenza un contributo in vista della festa del Pdl del 2010 a Milano.

Per il pm Paolo Ielo scrivono Lillo e Malagutti, da questa telefonata “si evince con solare evidenza come il ruolo di Borgogni dentro Finmeccanica fosse anche quello di occuparsi di contribuzioni illecite ai partiti”.

Ecco il testo della telefonata riportato dal Fatto:

 “Il responsabile relazioni internazionali di Finmeccanica, Marco Forlani, dice a Borgogni: “Mi ha chiamato Filippo che dice su, su quel discorso che facciamo ogni anno della loro offerta di partito a Milano eccetera (…) credo sia una cosa del Pdl (…) lui mi ha anche detto che gli hai indicato che non volevi comparire come Finmeccanica, ma con una società esterna (…) lui dice scusami sto all’ultimo con l’acqua alla gola eccetera, perché lui deve parlare con qualcuno dei nostri tra oggi e domani”.

 Borgogni si infuria: “dai Marco, maremma puttana Marco” perché non sono argomenti di cui parlare al telefono”.

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Emiliano Condò