CERNOBBIO (COMO), 7 NOV – Basta dire che c'e' una fuga di cervelli italiani all'estero. ''Non e' un'emorragia di intelligenze italiane, ma si tratta delle normale mobilita' nell'ambito della ricerca, che ha caratteristiche diverse da quelle di altri lavori, come i metalmeccanici, che non prevedono mobilita'''. Lo ha ribadito il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, durante la 2/a conferenza nazionale sulla ricerca sanitaria a Cernobbio.
''Negli Stati Uniti ci sono milioni di ricercatori cinesi che non sono mai tornati – continua – eppure da loro non si parla di emorragia di cervelli. Lo stesso e' per l'Italia''. Secondo il ministro i ricercatori italiani non vanno all'estero per ''un problema di remunerazione. Il precariato e' un problema – continua – figlio di promesse mancate, fatte ai ricercatori, di ruoli che non c'erano. Ma l'eta' media di un ricercatore e' di 7 anni, e' una professione che non si puo' fare per tutta la vita. Per questo servono delle regole chiare, in modo che i ragazzi sappiano cosa li aspetta e quale potra' essere il loro percorso professionale''. Secondo Fazio, ''bisogna pensare che i ricercatori sono una risorsa importante – conclude – Per questo stiamo cercando di tenerli collegati con l'Italia con varie attivita' e progetti, anziche' farli tornare''.