ROMA – Il leader del Pd Pierluigi Bersani interviene sul caso Fazio, commentando la lettera del conduttore inviata a Repubblica nella quale spiega che in Rai non lo fanno lavorare. “Davanti a vicende come quella che oggi racconta Fabio Fazio c’è da trasecolare”, spiega Bersani.
Secondo Bersani è “una vicenda che si aggiunge ad altre già avvenute o annunciate. Credo che davanti a personaggi che non sanno nemmeno che cosa significhi il valore del pluralismo o il rispetto per il pubblico valga ormai un solo argomento”.
Poi l’affondo sugli amministratori dell’azienda di servizio pubblico. “Attenzione. Chi con perfetta cognizione di causa toglierà valore all’azienda pubblica che deve provvedere a promuovere e tutelare, pagherà di tasca propria. Lo prendo come impegno mio e del mio partito per oggi e per domani. E’ tempo infatti di ricordare che l’amministrazione infedele di un patrimonio pubblico consuma il peggiore dei tradimenti. Il modo per garantire assieme pluralismo e risultati aziendali è aggiungere e non togliere”, conclude Bersani.
Duro anche il partito di Di Pietro, che con il portavoce Leoluca Orlando dice: “Prima hanno mandato via Santoro, recordman di ascolti, ora ci provano con Fazio, Gabanelli e Dandini. La Rai, sotto dettato di palazzo Chigi, sta mandando via i migliori professionisti che fanno prodotti di qualità, con grave danno economico per l’azienda in termini di introiti pubblicitari e per i cittadini che saranno sempre meno informati. Il ‘Berlusconi dipendente’ Minzolini, invece, rimane al suo posto e il suo Tg1, con un crollo di ascolti vertiginoso, è il simbolo di un’azienda in gravi difficoltà e completa il disastroso quadro di un servizio che, definire ancora pubblico, sembra una provocazione”.