Entra definitivamente nel vivo il confronto tra governo e Regioni per la messa a punto dei decreti attuativi sul federalismo fiscale. Il timing delle relazioni tra i governatori e Palazzo Chigi potrebbe subire una brusca accelerazione già da martedì 5 ottobre in vista di un tavolo di confronto, al Ministero dell’Economia, a cui parteciperà una delegazione guidata dal presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani e i ministri dell’Economia e della Semplificazione, Giulio Tremonti e Roberto Calderoli.
Le Regioni presenteranno un documento unitario messo a punto lunedì nel corso di una conferenza straordinaria che sollecita il governo su numerosi punti, a cominciare dal fisco, sanità e manovra di bilancio. Il leader dei governatori Vasco Errani ha preferito stemperare i toni: ”Le Regioni – ha detto al termine della Conferenza – vogliono avere un atteggiamento positivo”, nel senso che ”vogliono avviare un dibattito con il governo privo di qualunque pregiudiziale”.
Martedì le Regioni presenteranno al governo un documento unitario nel quale si chiede, tra l’altro: il pieno rispetto della Legge 42; la relazione tra determinazione e fabbisogno dei Lea (livelli essenziali di assistenza) e dei Lep (livelli essenziali di prestazione); chiarimenti sulle relazioni di carattere finanziario con gli enti territoriali.
Nel novero del confronto entreranno anche le scelte sulla compartecipazione Irpef, il fondo perequativo, la flessibilità fiscale, la coerenza dei tempi dei provvedimenti e la definizione dei Lea per istruzione, assistenza sanitaria e trasporti pubblici locali. Soddisfatti i governatori. Per il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, ”le Regioni stanno dimostrando un grande spirito unitario”; tra l’altro, ha ricordato, ”con le Regioni del Sud è stata trovata una soluzione in chiave unitaria”.
Parole simili le ha usate il governatore del Piemonte Roberto Cota: ”Credo che nell’incontro di domani tutto filera’ liscio”; ”sono sicuro che il federalismo fiscale sarà una svolta epocale e consentirà alle Regioni nuove prospettive e possibilità, soprattutto in termini di manovrabilità fiscale”. Più accorti i presidenti delle Regioni del Sud.
”Il Governo – ha avvertito Giuseppe Scopelliti della Calabria – ha l’obbligo di varare un piano per il rilancio del Mezzogiorno”. Tono pressoché uguale a quello di Raffaele Lombardo, presidente della Regione Siciliana: ”Bisogna evitare – ha suggerito – che le Regioni più deboli affondino e altre al contrario acquistino velocità”, per cui ”si dovrà fare molta attenzione a tutti i decreti attuativi, a cominciare da quelli sui costi standard”. Esplicito anche l’invito di Michele Iorio del Molise, regione commissariata per i costi sulla sanità. ”Le Regioni con piano di rientro – ha detto – necessitano per forza di cose di ulteriori verifiche tra le parti”. In piena sintonia con il suo collega della Campania Stefano Caldoro, secondo il quale ”serve uno sforzo particolare per la messa a punto di un fondo perequativo funzionale” e l’adozione di opportune convergenze fiscali.