ANCONA – Scene di ''panico collettivo, svenimenti, porte dei treni che non si chiudono''. Da cinque domeniche e' sempre cosi' lungo la linea ferroviaria Adriatica, monitorata da militanti della Lega Nord Padania delle Marche, dopo la soppressione dei servizi Eurostar per Milano.
''I treni regionali Ancona-Piacenza – spiega il capogruppo di Ln Roberto Zaffini – devono sobbarcarsi il traffico improprio dei passeggeri diretti a Milano, che arrivano fino a Bologna per poi proseguire con il Frecciarossa, risparmiando complessivamente 40 minuti rispetto ai servizi Eurostar City Frecciabianca, che fermano anche in tutti i capoluoghi dell'Emilia e non possono percorrere la linea ad alta velocita' Bologna-Milano''.
I treni regionali partono gia' pieni dalle stazioni delle Marche (Ancona, Senigallia, Marotta, Fano e Pesaro) e gia' a Cattolica non ci sono piu' posti a sedere, ma solo in piedi. A Riccione e a Rimini, tra le 16 e le 20, ''scatta l'assalto a ogni tipo di treno: Regionali, Intercity, Eurostar City''. Un caos totale, con gli agenti della Polizia ferroviaria che invitano i passeggeri a ''scendere dal treno e posticipare il ritorno, pur sapendo che tutti i convogli avranno lo stesso problema''.
Per la Lega Nord la colpa e' unicamente di Trenitalia, non delle Regioni Marche ed Emilia Romagna, che hanno finanziato il trasporto regionale per quanto potevano. L'azienda ''ha tagliato 2.500 posti sui treni festivi a lunga percorrenza, e non vuole istituire servizi ad alta velocita' tra l'Adriatica e Milano''. Una scelta che consentirebbe di ripristinare le coincidenze di Rimini e Pesaro con i treni regionali.
