Finanziamento ai partiti: il taglio slitta ancora

(LaPresse)

ROMA – Dopo tagli dimezzati, ostruzionismo, assenteismo, la discussione sul taglio ai rimborsi elettorali dei partiti slitta ancora. Perché  i regolamenti impongono lo stop di 24 ore prima del voto di fiducia sul decreto per le banche, perché è meglio far slittare tutto dopo i ballottaggi… insomma un ennesimo rinvio che ha la puzza di bruciato. Tanto che in più di uno nel Palazzo ha storto il naso.In primis Pier Luigi Bersani che ha timore di perdere consensi se si rimanderà ancora la discussione sui tagli alla “Casta” e che quindi dice: “Se la settimana prossima non c’è il dimezzamento del finanziamento ai partiti mi sentono!”.

Ma l’approvazione entro la prossima settimana non è certo scontata, soprattutto per l’ostruzionismo della Lega Nord: tutti i deputati del Carroccio, infatti, si sono iscritti quasi tutti a parlare sul dl per le commissioni bancarie con l’intento di far slittare ancora il testo ‘ABC’ sul finanziamento.

Le modifiche al testo. Intanto i lavori sul testo da portare in Aula vanno avanti e già ci sono le prime modifiche. I due relatori Gianclaudio Bressa (Pd) e Peppino Calderisi (Pdl) hanno fissato ad esempio al 27% la detrazione fiscale prevista per le persone fisiche che donano ai partiti sino ad un massimo di 10mila euro. Percentuale questa che sarà applicata anche nel caso in cui il cittadino donatore preferisca finanziare le onlus. I relatori, poi, cercano di smorzare le polemiche anche su un altro fronte caldo del provvedimento: la norma che faceva dipendere l’erogazione dei rimborsi dall’elezione di almeno un candidato. Dopo le critiche, di cui si è fatto interprete in Parlamento soprattutto Roberto Giachetti (Pd), la misura che avrebbe di fatto impedito alle forze minori di affrontare la sfida elettorale è stata rivista e corretta. Risultato: per ottenere il rimborso, il vincolo di un eletto resta. Mentre per ricevere il cofinanziamento, cioè l’erogazione ai partiti di un contributo annuo di 50 centesimi per ogni euro ricevuto a titolo di quote associative e di contribuzioni annuali da parte di cittadini o enti, la condizione è quella di aver avuto un eletto o di aver raggiunto la soglia del 2% alle elezioni per la Camera. Per quanto riguarda invece le detrazioni fiscali, queste potranno essere concesse se il partito ‘prescelto’, avrà conseguito un eletto o avrà raggiunto il traguardo dell’1% dei voti.

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