ROMA – Per l'onorevole Papa sono state applicate le regole della Camera e la Costituzione: e' quanto in sintesi precisa in una nota la presidenza della Camera a proposito delle dichiarazioni di Gaetano Quagliariello. Da Papa inoltre non e' giunta alcuna richiesta alla presidenza della Camera.
In relazione alle dichiarazioni, riportate da agenzie di stampa, del senatore Gaetano Quagliariello secondo cui l'on. Alfonso Papa avrebbe chiesto al Presidente della Camera, Gianfranco Fini, di ''concedergli quella attivita' indiretta che si puo' espletare anche senza la presenza fisica'', senza ricevere risposta, la Presidenza della Camera precisa quanto segue: ''L'onorevole Papa, anche dopo che la Camera ne ha autorizzato l'arresto, mantiene la carica di deputato, potendo quindi esercitare tutte quelle prerogative inerenti al mandato parlamentare compatibili con il suo stato di detenzione.
Peraltro in materia non e' pervenuta alcuna richiesta alla Presidenza della Camera ne' direttamente da parte dell'on. Papa, ne' da suoi collaboratori o rappresentanti: e' per questo quindi che non vi e' stata una risposta dalla Presidenza. Per quanto riguarda poi la possibilita' per l'on. Papa di prendere parte ai lavori parlamentari – prosegue la nota della presidenza della Camera – in base al nostro ordinamento, una volta deliberata l'autorizzazione all'arresto restano affidate all'autorita' giudiziaria le concrete modalita' di esecuzione della misura restrittiva irrogata, anche eventualmente per quanto attiene alla possibilita' di prendere parte ai lavori parlamentari.
Ove invece il senatore Quagliariello abbia inteso riferirsi alla possibilita' che l'on. Papa partecipi a distanza ai lavori della Camera e alle sue votazioni, la Presidenza ricorda che una richiesta in tal senso era gia' stata avanzata lo scorso 26 luglio dall'on. Laboccetta. La questione era stata tempestivamente portata dal Presidente Fini all'attenzione dell'Ufficio di Presidenza, lo scorso 2 agosto, con l'indicazione di quale avrebbe dovuto essere l'orientamento in materia; e l'Ufficio di Presidenza su di esso ha convenuto.
In tale sede e' stata esclusa, giuridicamente prima ancora che materialmente, la possibilita' di qualsiasi forma di partecipazione a distanza alle sedute in quanto incompatibile con le caratteristiche essenziali del funzionamento del Parlamento, cui i deputati concorrono, nel vigente quadro costituzionale e regolamentare, in forma necessariamente diretta e attraverso la loro presenza fisica nelle sedi nelle quali i lavori stessi si svolgono.
Quanto all'affermazione dell'on. Laboccetta – riportata anch'essa sulle agenzie di oggi – in base alla quale la Presidenza della Camera non invierebbe all'on. Papa i resoconti delle sedute, si fa presente che cio' non determina alcuna violazione del Regolamento, poiche' nessuna norma prevede che i deputati ricevano personalmente i resoconti, che sono invece distribuiti nell'archivio della Camera in forma cartacea e sono disponibili gia' in corso di seduta sul sito internet. Ad ogni modo, anche a questo riguardo nessuna richiesta e' pervenuta alla Presidenza da parte dell'on. Papa''.
''Se poi ci si intenda riferire al mancato invio delle convocazioni degli organi parlamentari all'on. Papa in carcere, questione peraltro gia' sollevata dall'on. Lehner alla Camera il 21 settembre scorso, la Presidenza ha avuto modo di precisare – in sede di Conferenza dei capigruppo, svoltasi il giorno stesso – che le modalita' di convocazione sono stabilite dal Regolamento e dagli organi di direzione politica e che tutte le convocazioni che interessano gli organi di cui fa parte l'on. Papa sono state sempre regolarmente inviate secondo le prescritte modalita', senza che da parte del deputato interessato, o di suoi collaboratori o rappresentanti, siano pervenute richieste in ordine a specifiche modalita' di invio, richieste che, ove formulate, sarebbero ovviamente state debitamente valutate dalla Presidenza''.
''Su tutte le questioni poste – conclude la nota – resta ferma ovviamente la possibilita' per ciascun deputato di presentare proprie proposte di modifica della Costituzione o del Regolamento della Camera. Fino a che tuttavia tali modifiche non saranno approvate, la Presidenza non puo' che applicare la Costituzione vigente e le norme del Regolamento che l'Assemblea si e' liberamente data''.
