ROMA – “Siamo in campagna elettorale, con il nome di Fini nel simbolo e con il terzo polo”, ha detto Italo Bocchino all’assemblea nazionale di Futuro e Libertà . Il terzo polo riunisce le sigle di Fli sotto la guida di Gianfranco Fini, dell’Udc con Pier Ferdinando Casini, di Api di Francesco Rutelli e di Mpa di Raffaele Lombardo. Il terzo polo si è posto come alternativa al Pdl del premier Silvio Berlusconi, e ribadisce che prima di nuove elezioni sarebbe favorevole ad un governo esecutivo in cui “ci sia chi ha vinto le elezioni, quindi anche il Pdl, ma con un nuovo presidente del Consiglio”, ha ribadito Fini.
Bocchino ha ribadito che l’Italia ha bisogno di un “governo di ricostruzione nazionale che abbia come programma base la lettera della Bce, con una larga intesa parlamentare dei partiti che hanno vinto le elezioni: noi non parteciperemo a ribaltoni”. Secondo Fini però l’obiettivo del premier sarebbe quello di “tirare a campare ancora qualche settimana per andare a votare nel 2012, con la legge elettorale di oggi”.
Se si andasse alle urne a breve il terzo polo avrebbe i numeri necessari per essere decisivo in Senato e sia Fini che Casini hanno escluso futuri accordi con il presidente del Consiglio. L’ultimatum è chiaro: Berlusconi si ritiri dalla sua carica e in futuro Fli ed Udc potrebbero pensare ad un alleanza che alle prossime elezioni faccia rientrare il pdl nel governo. La reazione del Pdl è stata la richiesta di dimissioni di Fini dalla presidenza della Camera: “Da oggi Fini è soprattutto un capopartito. Propongo ai colleghi del centrodestra ogniqualvolta si interverrà in aula, di rivolgersi a lui ricordando correttamente la sua carica attuale, presidente di Futuro e Libertà ”, ha detto Mario Landolfi.