La “santa alleanza” tra Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini trova un ostacolo sulla via che porta alla formazione del “terzo polo”: il Vaticano. Secondo un retroscena di Andrea Tornielli pubblicato su Il Giornale, l’ex presidente della Cei, Camillo Ruini, avrebbe tentato di “sbarrare la strada” al leader dell’Udc, cercando di impedire un accordo con Futuro e Libertà.
Scrive Tornielli che il “pressing della Chiesa” su Casini “continua, in vista non tanto della scadenza del voto in aula il 14 dicembre, quanto piuttosto in previsione di ciò che accadrà dopo”. Ruini, spiega Tornielli, “già presidente dei vescovi e Vicario del Papa, non sta ovviamente giocando una partita personale e le preoccupazioni che esprime sono condivise anche Oltretevere, oltre che dai vertici della Cei, dato che proprio il Segretario di Stato Bertone, nel corso di una cena che si è svolta in Vaticano mercoledì 17 novembre con alcuni esponenti cattolici, tra i quali il leader della Cisl Raffaele Bonanni, aveva espresso perplessità su Gianfranco Fini come pure sull’utilità del voto in questo momento”.
A spaventare gli ambienti ecclesiastici, secondo Tornielli, sarebbero le posizioni apertamente laiche di Fini, “fautore di una «modernizzazione» del Paese da attuare attraverso leggi che da sempre preoccupano il popolo cattolico. Come ad esempio quella sul fine vita, argomento su cui si continua a discutere animatamente dopo la trasmissione Vieni via con me di Fabio Fazio e Roberto Saviano, che due settimane fa ha dato ampio spazio alle storie di Eluana Englaro e di Piergiorgio Welby, ma non intende concederlo ad altre storie di segno diverso”.
Era stato lo stesso Casini a raccontare all’assemblea dell’Udc che si è svolta sabato 20 novembre di aver ricevuto «inviti pressanti» dal mondo cattolico. Le preoccupazioni espresse da Ruini, sottolinea Tornielli “riguardano innanzitutto l’ipotesi di alleanza «centrista» dell’Udc con i finiani di Futuro e Libertà, a motivo delle posizioni espresse negli ultimi due anni dal presidente della Camera sui temi eticamente sensibili. Ma anche le prospettive per il 14 dicembre e la possibilità, nel caso Silvio Berlusconi riuscisse a ottenere la fiducia, di una maggiore centralità nell’azione del governo per i temi che stanno a cuore ai cattolici, come ad esempio l’introduzione del quoziente familiare”.