Fini e la escort, la procura di Roma indaga per diffamazione e tentata estorsione

Gianfranco Fini

La procura di Roma ha aperto un fascicolo processuale dopo la querela di Gianfranco Fini ”sull’avvenuta pubblicazione su internet di notizie false ed infamanti – così come riferito ieri dal portavoce del presidente della Camera – riguardanti una donna di Reggio Emilia dai facili costumi”.

Fini, tramite i suoi avvocati, aveva infatti denunciato i quotidiani Libero e Il Giornale, e il sito 4minuti.it, per aver dato spazio a una certa Rachele, escort che ha confessato presunti incontri con il presidente della Camera costati mille euro l’uno.

Il reato ipotizzato dagli inquirenti di piazzale Clodio, secondo quanto si è appreso, è quello di diffamazione a mezzo stampa e tentata estorsione. Nel chiedere l’identificazione dei responsabili e degli eventuali mandanti delle notizie, il portavoce di Fini aveva precisato ieri che ”nella predetta denuncia si sottolinea l’esigenza di tutelare, ancor prima dell’onorabilità personale dell’attuale Presidente della Camera, l’organo istituzionale dal medesimo rappresentato e si ipotizzano, oltre al reato di diffamazione a mezzo stampa, quelli assai più gravi di estorsione, di attentato ad un organo costituzionale e di cospirazione politica”.

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