I giudici spesso sono chiamati a colmare le mancanze della politica. È questa l’opinione del presidente della Camera Gianfranco Fini, che ha pronunciato una lectio magistralis in Campidoglio in occasione della conferenza sui diritti umani.
«Il progressivo ampliamento – ha detto il presidente della Camera – del campo di azione del giudice e l’affermazione di modelli giurisprudenziali diretti a colmare lacune legislative hanno portato a una nuova via maggiormente in grado di soddisfare le esigenze di tutela dei diritti e a denunciare una stagione di latitanza della politica. La conseguenza di tutto ciò è stato l’abbandono di questioni delicate e cruciali nelle mani degli stessi giudici».
«D’altronde, se il legislatore – ha detto ancora Gianfranco Fini – non riesce a intervenire nelle cosiddette materie eticamente sensibili, non può che spettare al giudice la ricerca della soluzione ragionevole applicabile al caso di specie, alla luce del quadro normativo e giurisprudenziale d’insieme»
Nel suo intervento ha sollecitato un intervento da parte del Parlamento per regolare i temi eticamente sensibili e far sì che non debba essere la magistratura a dover decidere in una situazione di vuoto legislativo. «Se il legislatore non riesce a intervenire nelle cosiddette materie eticamente sensibili, non può che spettare al giudice la ricerca della soluzione ragionevole applicabile al singolo caso».
