Continua l’opera di “dirozzamento” culturale nel Pdl da parte del presidente della Camera Gianfranco Fini a proposito di immigrazione o di simboli religiosi utilizzati per la battaglia politica. E si concede il lusso di una battuta, a beneficio della Lega: “E’ bello che si difenda la tradizione e quindi che si difendano il crocifisso e il presepe, ma se si guarda il presepe, si vede che è pieno di extracomunitari”.
Tornando sui temi caldi della giustizia, ma sempre in riferimento al problema dell’integrazione, Fini non rinuncia a criticare la norma che escluderebbe dal processo breve i reati relativi all’immigrazione. “E’ veramente inammissibile – ha sentenziato. Aggiungendo poi l’ auspicio che l’attuale dizione sia cambiata con quella di “delitti in materia di immigrazione”.
Da un punto di vista di mera opportunità politica Fini giudica una sciocchezza l’idea che ” se gli immigrati potessero votare, voterebbero a sinistra”. L’ex leader di An ha spiegato che gli immigrati voterebbero a seconda delle convinzioni politiche. “E’ un’ammissione di debolezza politica e culturale”, ha aggiunto a proposito della convinzione, diffusa nel centrodestra, che il voto andrebbe solo a sinistra.
