Non solo la vicenda sempre piĆ¹ intricata della casa a Montecarlo, su Gianfranco Fini pesa anche pesa anche la fine di un’amicizia. E ancor di piĆ¹ la fine di una carriera, quella con il capo delle relazioni esterne Rai Guido Paglia.
Il retroscena comincia mell’autunno 2008 quando il presidente della Camera mandĆ² il cognato Giancarlo Tulliani, interessato a fare affari in viale Mazzini, dall’amico giornalista. Il giovane sperava di diventare uno dei primi attori nel trading dei diritti cinematografici per la tv e poi di fare il produttore.
Paglia tentĆ² di dissuadere Tulliani, ma alla fine, dopo qualche altro incontro, il socio di Tulliani, Federico Passa, riuscƬ a vendere a Rai Cinema tre titoli minori. Il costo perĆ² non era alto e, dopo pochi giorni, il 18 novembre del 2008, il telefono di Paglia squilla. E’ Fini. I tre si incontrano. Il cognato ha bisogno di un minimo garantito sulla fiction, l’intrattenimento e i diritti cinema all’estero.
Interviene anche Tulliani e dopo qualche battuta la discussione degenera. Paglia esce dalla stanza. Tulliani riuscirĆ comunque ad ottenere qualche lavoro in Rai. Mentre la corsa di Paglia alla vicedirezione generale dell’azienda si interromperĆ . Fine di una carriera e fine di un’amicizia.