Esiste una ”lista nera” di Paesi considerati off shore ”che non garantirebbero lo ‘scambio di informazioni”’ ma quello dello ‘scambio di informazioni’ è un ”concetto generico’: non è mai stato chiarito quali sono le informazioni che vanno garantite e quali no”. Il professor Victor Uckmar (un tributarista genovese di 85 anni, in passato legato ai socialisti), intervistato da La Stampa, ha spiegato il motivo per cui non è facile risalire alla titolarità di una società fondata in uno di questi Paesi: il riferimento è ovviamente alla vicenda della casa di Montecarlo, dopo che il ministro della Giustizia dell’Isola di Santa Lucia ha detto che dietro la Printemps Ltd (che ha rilevato l’appartamento monegasco) ci sarebbe Gian Carlo Tulliani.
”In Italia – ha aggiunto Uckmar – la lista è considerevolmente vasta. Sono almeno 30 i Paesi che non dialogano con le nostre autorità ”. Le dichiarazioni del ministro della Giustizia di Santa Lucia sui clienti di alcune società del suo Paese hanno sorpreso anche Uckmar, per il quale i Paesi off-shore ”tengono molto alla riservatezza. Ne va della loro principale ricchezza”.
Quanto alle società costituite in questi paradisi fiscali, Uckmar ha aggiunto che ne esistono alcune definite ‘al portatore’, ”che rappresentano la massima garanzia di anonimato: è sufficiente che un fiduciario sia presente all’atto della costituzione della società , poi la società stessa può passare di mano, con un semplice passaggio di azioni che non viene registrato in alcun modo”.
Secondo l’esperto, dunque, ”al più si può conoscere il nome del soggetto che ha dato vita alla società , in genere un fiduciario che fa questo mestiere. Poi le società passano di mano e si perde traccia dell’effettivo titolare”.