Secondo la Procura della Repubblica di Roma non c’è stata nessuna truffa dietro la vendita della casa di An a Montecarlo. Anche se i presentatori della denuncia contro Gianfranco Fini si opporranno alla archiviazione, che dovrà essere decisa dal Gup, sembra destinato a chiudersi il risvolto penale della vicenda con la quale si è consumata la irreparabile frattura all’interno del Pdl e i quotidiani “Libero” e il “Giornale” hanno dato vita ad una dura campagna di stampa contro il presidente della Camera. Sull’onda della polemica Gianfranco Fini ha rotto con Silvio Berlusconi, i finiani si sono staccati dal Pdl. Ora, però, la procura di Roma decide di archiviare il caso perché, dice, c’è “insussistenza di azioni fraudolente”. Qualsiasi ”doglianza sulla vendita a prezzo inferiore non compete al giudice penale ed è eventualmente azionabile nella competente sede civile”.
Sembra quasi che la Procura abbia limitato l’ambito della vicenda, escludendo il reato ma indicando il percorso, abbastanza difficile, della azione civile che, però, potrebbe scattare solo se ci fosse istanza altri rappresentanti del partito chiedendo un risarcimento del danno per la vendita ad un prezzo inferiore di quello di mercato dell’immobile.
La posizione della Procura di Roma è in questo passaggio chiave: il Principato di Monaco ha valutato l’immobile tre volte il valore dichiarato ai fini successori (273 mila euro) ma per la Procura di Roma “tale valutazione è stata effettuata in astratto, senza tener conto – si legge nel comunicato – delle condizioni concrete del bene, descritto dai testi come fatiscente”.
L’appartamento in Boulevard Princesse Charlotte, ereditato dalla contessa Annamaria Colleoni, è stato venduto nel 2008 da An per 300 mila euro ad una società offshore che, secondo alcune fonti sudamericane, sarebbe appartenuta a Giancarlo Tulliani, cognato di Gianfranco Fini nonché affittuario di quella stessa casa e, per ammissione dello stesso Fini, anche colui che aveva proposto la vendita al cognato (Fini vive con la sorella di Tulliani, Elisabetta).
A quanto pare nessuno è stato in grado di stabilire con la certezza richiesta da una indagine giudiziaria se la offshore fosse riconducibile a Tulliani. Ma intanto la procura di Roma aveva già aperto un’inchiesta e sia Gianfranco Fini sia l’allora tesoriere di An Francesco Pontone erano stati iscritti nel registro degli indagati per truffa. Nei loro confronti era stato ipotizzato il reato di truffa aggravata.
In merito a questa vicenda la procura di Roma ha emesso un comunicato nel quale si legge che il procedimento penale ”sorto a seguito della denuncia presentata il 30 luglio da Roberto Buonasorte e Marco Di Andrea e riguardante la vendita a società off-shore di un appartamento a Montecarlo da parte dell’associazione/partito Alleanza Nazionale, nel 2008, è stato definito con richiesta di archiviazione”. Nel comunicato la procura spiega che ”si è proceduto alle investigazione del caso, pertinenti alla denunciata truffa, mediante audizioni di persone ed acquisizioni documentali, sia presso la sede del partito sia a mezzo rogatoria al Principato di Monaco”.
Uno dei principali nodi della vicenda, una volta assodato che Tulliani Jr non era allo stesso tempo proprietario ed affittuario della casa di Montecarlo, era il prezzo dell’appartamento. Montecarlo l’aveva valutata nel 1999 per 273 mila euro e nel 2008 An l’aveva rivenduta per 300 mila euro. La campagna di stampa di ‘Libero’ e Giornale’ contro Fini si era incentrata proprio su questo punto: come aveva fatto questa casa a non essersi rivalutata in ben 9 anni? Forse Fini l’aveva voluta “svendere”? Ma ora secondo la procura di Roma il Principato di Monaco ha valutato l’immobile di Boulevard Princesse Charlotte “in astratto, senza tener conto delle condizioni concrete del bene, descritto dai testi come fatiscente”. La procura spiega, infine, che qualsivoglia ”doglianza sulla vendita a prezzo inferiore non compete al giudice penale ed e’ eventualmente azionabile nella competente sede civile”.
Feltri: “Non tutto può essere archiviato”. ”Non credo che possa essere archiviato tutto, anche dal punto di vista civilistico. Gli italiani hanno diritto di sapere. Se poi ci sono altri motivi, io mi rassegno e capisco che ci sono cose che non si possono raccontare”. Lo ha detto il direttore editoriale del Giornale, Vittorio Feltri.
”Il Giornale, Libero e Il Tempo, hanno pubblicato articoli sulla casa di Montecarlo che apparentemente hanno creato un senso di fastidio anche nel centrodestra – ha detto ancora Feltri nel corso del suo intervento -. Non c’e’ stata una sola interrogazione parlamentare sul tema e si e’ persa l’occasione di capire l’andazzo di questo nuovo partito che si chiama Fli. Ma vi sembra normale?”, ha chiesto al pubblico presente al convegno che lo ha applaudito a lungo.
Sallusti: “Procura conferma che il prezzo è sotto mercato”. Sono due, in sintesi, le considerazioni di Alessandro Sallusti, il direttore del quotidiano ‘Il Giornale’ alla luce della richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Roma nell’inchiesta sulla casa di Montecarlo ereditata da Alleanza Nazionale. ”Prendiamo atto – ha detto il giornalista – che Fini è l’unica personalità indagata senza che si venga a sapere e che i media ne parlino; il che denota una corsia preferenziale di attenzione dei magistrati nei confronti del presidente della Camera. Viene confermato in pieno, poi, quello che abbiamo scritto sulla casa: è stata venduta a un prezzo inferiore a quello di mercato”.
”Siamo perplessi – ha concluso Sallusti – che la Procura non abbia ritenuto di fare luce sugli altri aspetti della vicenda. Comunque abbiamo sempre ritenuto che fosse un problema di etica politica ancor prima che di codice penale”.
Belpietro: “Cupola impedisce di essere informati”. ”Il dramma vero in Italia e’ l’esistenza di una cupola che impedisce di essere informati. Questa cupola si e’ data da fare per nascondere il caso della casa di Montecarlo, sembrava che lo avessimo inventato Feltri ed io”. Lo ha detto il direttore di Libero Maurizio Belpietro in occasione del convegno ‘Difendiamo la liberta’ di stampa: due pesi e due misure’, dopo la richiesta di archiviazione da parte della procura di Roma dell’inchiesta sulle presunte irregolarita’ legate alla vendita dell’immobile a Montecarlo ereditato da An.
Pontone: “Confermato che era azione sballata”. Il senatore di Futuro e libertà, Francesco Pontone, ex amministratore del patrimonio di Alleanza nazionale e indagato assieme a Fini per la casa di Montecarlo, ha espresso la propria soddisfazione per la richiesta di archiviazione delle indagini. “Sono contento e soddisfatto – ha detto conversando con i giornalisti in sala stampa al Senato – perché in questo modo è stato dimostrato che si tratta di un’azione sballata presa contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini, e contro il sottoscritto”.
Della Vedova su Facebook: “E andiamo avanti!”. ”E andiamo avanti!”. Cosi’ il vicepresidente dei deputati di Futuro e Liberta’, Benedetto Della Vedova, esulta sul proprio profilo di Facebook quasi ‘in diretta’ con i primi lanci di agenzia, per l’archiviazione dell’inchiesta sulla casa di Montecarlo.
Bocchino: “No comment, questione non è politica”. ”Il dibattito, il confronto, se necessario anche lo scontro, siamo disponibili a farlo su questioni politiche, e questa non mi pare lo sia stata”. Il capogruppo di Futuro e Liberta’ alla Camera, Italo Bocchino, liquida cosi’ la notizia dell’archiviazione dell’inchiesta sulle presunte irregolarita’ legate alla vendita dell’immobile a Montecarlo ereditato da Alleanza Nazionale. ”Non e’ una notizia politica – aggiunge a Repubblica Tv – ma valutazione che procura ha fatto per cui non commentiamo valutazioni che non sono della politica”.
Storace: “Processo brevissimo c’è solo per Fini”. ”Il processo breve, brevissimo si applica solo a Gianfranco Fini. In poche settimane lo si scrive nel registro degli indagati per truffa e poi si decide che ‘va assolto’. In compenso, si ammette che c’è stato il danno per aver svenduto la casa di Montecarlo finita al cognatino. Proviamo ad indovinare che cosa sarebbe successo a un cittadino comune. Ovviamente ci sara’ opposizione documentatissima a quella che per ora e’ solo una richiesta della Procura di Roma”. Lo dichiara in una nota Francesco Storace segretario nazionale de La Destra.
Finocchiaro: “Ne abbiamo abbastanza, parliamo dei problemi veri”. ”Mia madre, che era professoressa di latino, avrebbe detto ‘de hoc satis’, ‘ne abbiamo abbastanza”. E’ il commento lapidario di Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, alla notizia della richiesta di archiviazione dell’inchiesta sulle presunte irregolarita’ legate alla vendita dell’ immobile a Montecarlo ereditato da Alleanza Nazionale. ”Per mesi siamo stati tormentati da questa storia – aggiunge – e la cosa incredibile e’ che nel frattempo il Paese e’ in difficolta’ vera. Questo segna la grave malattia che mina la qualita’ della nostra politica”.
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