Decreto anti-Batman: via i vitalizi, meno consiglieri, chi sfora resta a secco

ROMA – Se sindaci o amministratori locali sprecano o non controllano vanno via, non possono ripresentarsi per 10 anni e le amministrazioni pagano dazio. Via i vitalizi del privilegio ai consiglieri regionali e stipendi contingentati. Taglio del 35% del numero di consiglieri. Dopo gli scandali assortiti è arrivato il decreto del governo che da un lato chiude i rubinetti, dall’altro impone vincoli e paletti affinché si chiuda la stagione dei “festini inqualificabili”. Le norme anti-Batman (il consigliere Fiorito agli arresti) rappresentano la prima misura tampone contro la deriva politica negli enti locali: il governo ha annunciato che metterà mano anche al Titolo V della Costituzione, la cui Riforma ha introdotto la cornice legislativa delle autonomie: una nuova riforma costituzionale sarà presentata per riesaminare la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni ed evitare gli sprechi da lì originati.

Numero Consiglieri, -35%. La scure del Governo si è abbattuta innanzitutto per diminuire la consistenza numerica dell’esercito di consiglieri in attività. Saranno il 35% in meno, rispetto agli attuali 1111 attualmente in servizio. In totale costano alla collettività 1160 milioni di euro. Più di un miliardo, più di un milione a consigliere.

Stipendi, vitalizi, indennità. Non avrà un vitalizio a 50 anni di 4 mila euro al mese Franco Fiorito, non ci saranno altri consiglieri che come lui si portavano a casa alla fine del mese oltre 30 mila euro. E’ stata confermata infatti la norma che elimina i vitalizi e resa obbligatoria l’applicazione del metodo contributivo per il calcolo della pensione. Anche cumulare indennità sarà impossibile. Sui compensi il governo ha adottato i criteri già utilizzati per la spending review: stipendi di assessori e consiglieri non dovranno superare il livello di retribuzione riconosciuto dalla Regione più virtuosa.

Gruppi consiliari. Lo scempio dei soldi “mancia”, della retribuzione extra destinata ai gruppi consiliari in Regione sarà eliminato. Primo con l’obbligo della trasparenza su ogni contributo, cui dovrà corrispondere regolare e puntuale giustificazione di spesa e rendiconto. Lo scandalo (anche semantico) dei gruppi formati da un solo membro (e così titolati a ricevere prebende) non sarà più possibile.

 

 

 

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Warsamé Dini Casali