MILANO – Le prime parole che dice ai giornalisti subito dopo l’incontro con Matteo Salvini fanno capire che pace non è fatta: “Sono incazzato ma lucido”. Flavio Tosi incontra il leader della Lega. Lo vede a pranzo, ma evidentemente non digerisce l’esito. E infatti spiega: “In Veneto può succedere di tutto”.
Tutto significa che è possibile, a questo punto quasi probabile, che stasera Tosi compili la lista della Lega (e della Liga Veneta) per le prossime elezioni regionali.E che di fatto sancisca con qualche giorno di anticipo rispetto all’ultimatum lanciato da Salvini, la sua uscita dal partito.
Anche perché, come spiega lo stesso Tosi alla trasmissione radiofonica Un Giorno da Pecora c’è una “frattura profondissima”. E quello di oggi
“è stato un incontro interlocutorio, sono incazzato ma lucido. Abbiamo ragionato e ci siamo confrontati per capire se ci può essere margine per ricucire una frattura profondissima”
La questione è semplice. In Veneto la Lega ha un suo candidato, che è il governatore uscente Luca Zaia. Governatore uscente e popolare al punto che tutti i sondaggi lo danno anche “rientrante” con più del 60% dei voti. Tosi ha un’altra idea. Ci sta lavorando da due anni. L’idea di Tosi è che il prossimo governatore del Veneto debba essere Tosi. E il punto è che regolamento della Lega alla mano la compilazione delle liste venete spettava a lui proprio perché leader della Liga Veneta.
Per questo Salvini ha imposto un “mediatore”. Un commissariamento di fatto della Liga a cui si è aggiunto un ultimatum a Salvini: otto giorni di tempo (scadono lunedì prossimo) per scegliere tra la Lega e la fondazione che lui stesso ha creato per preparare la sua discesa in campo.
Il sindaco di Verona ha fatto sapere che ci avrebbe pensato. Ma già da ieri l’andazzo si è iniziato a capire. In consiglio regionale è nato un nuovo gruppo “Impegno Veneto”. Dentro ci sono due leghisti vicini a Tosi. Mini scissione in attesa di quanto accadrà stasera. La sera in cui forse, Tosi, farà la lista. E uscirà di fatto dalla Lega.