Fli rilancia la commissione d’inchiesta sulla compravendita di voti

Silvio Berlusconi

ROMA – Il nome ufficiale è ”commissione d’inchiesta su eventuali fenomeni di distorsione dell’attività di membri del Parlamento attraverso condizionamenti di varia natura”. Ma con un’espressione più efficace Carmelo Briguglio, vicepresidente di Fli che ha proposto l’istituzione dell’organismo d’inchiesta, parla di una bicamerale che faccia luce su un presunto ”shopping dei deputati”.

”L’esperienza storico-politica italiana – si legge nel testo della proposta di legge presentata alla stampa da Fli – ha spesso registrato il passaggio da parlamentari eletti da un partito ad un altro”. Nulla in contrario se i movimenti sono dettati da motivi ideali, spiegano i finiani, ”ma è compito della politica difendere l’immagine e la credibilità del Parlamento e allontanare anche solo il sospetto che si siano potute verificare delle patologiche interferenze con la libera attività dei parlamentari incentivando un vero e proprio mercato dei seggi”.

Il riferimento è alle notizie di offerte di denaro ricevute da alcuni deputati: come Bucchino del Pd, che ha denunciato una promessa di 150mila euro per ”cambiare casacca”. La commissione dovrebbe essere composta ”da 20 senatori e 20 deputati nominati rispettivamente dal presidente del Senato e dal presidente della Camera in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari”.

L’attività dell’organismo dovrebbe essere disciplinata da un regolamento interno approvato dalla commissione stessa che potrà ”ascoltare testimoni, acquisire copie di atti e documenti relativi a inchieste parlamentari anche se coperti da segreto”. I componenti dovrebbero essere vincolati al segreto sui lavori. ”Il Parlamento deve fare chiarezza su se stesso”, dice Briguglio che lancia una sfida alla maggioranza: ”hanno numeri che crescono ogni giorno. Interessa anche a loro dimostrare che si tratta di libere espressioni di consenso”.

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