
I finiani avevano garnatito “fedeltà” alla maggioranza sui voti in Parlamento, ma le posizioni assunte negli ultimi giorni (voto favorevole all’uso delle intercettazioni contro Cosentino e richiesta di equilibrio nei tg) stanno spaventando gli uomini del governo. Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, ha spiegato che questo atteggiamento da “imboscata” mette in forse la stessa “governabilità del Paese”.
Secondo Cicchitto ”è il momento del massimo senso di responsabilità perché dalla fine di settembre in poi è in gioco la governabilità del Paese, che nelle intenzioni del Presidente Berlusconi deve essere gestita non in termini statici, ma con precisi obiettivi di modernizzazione. In questo quadro non è affatto accettabile il tatticismo potenzialmente destabilizzante di chi ipotizza un eventuale voto favorevole al discorso alla Camera e al Senato del Presidente Berlusconi e poi l’apertura di una sorta di guerriglia parlamentare”.
Poi il capogruppo del Pdl è entrato nel merito delle singole questioni: ”Da questo punto di vista ci saremmo aspettati un’accoglienza più costruttiva alle posizioni distensive avanzate da esponenti della maggioranza come segnale per costruire un equilibrio parlamentare i cui termini dovranno essere definiti in modo preciso e globale a partire dai contenuti riguardanti i nodi programmatici più complessi, e anche da una chiarificazione sul metodo di convivenza della maggioranza parlamentare”.
“In questo quadro il preannuncio di un prossimo voto favorevole all’autorizzazione all’uso delle intercettazioni riguardanti l’onorevole Cosentino – ha spiegato Cicchitto – mette in questione una posizione di principio da sempre tenuta dalla maggioranza uscita dalle elezioni del 2008 che va al di la’ del caso specifico e che per di più rovescerebbe anche la posizione assunta nel merito dalla maggioranza della Giunta per le Autorizzazione”.
Cicchitto è quindi passato alla “questione televisiva”: ”In secondo luogo non è accettabile nel metodo e nella sostanza l’ipotesi di un voto trasversale sulla comunicazione televisiva sia perché essa, allo stato, e’ caratterizzata nel suo complesso da una gestione equilibrata fra tutti i telegiornali, sia perché l’esistenza di un gruppo parlamentare che nel contempo sta dentro e fuori della maggioranza prefigura una situazione politico-parlamentare non stabile, anzi perennemente a rischio di destabilizzazione. Poniamo questi problemi con spirito costruttivo proprio come contributo alla governabilità che richiede comportamenti lineari anche a livello parlamentare”.
