Fli, sostegno al Gay Pride? “La Perina parli solo per sé”

Flavia Perina (LaPresse)

ROMA – “Fli sostiene il Gay Pride”. L’apertura della Perina ai diritti degli omosessuali in vista del pride del 30 giugno non sono andate giù proprio a tutti i suoi esponenti. Italo Bocchino e Roberto Menia hanno subito replicato: “La Perina parli solo per sé”. Ma alla chiusura dei colleghi di partito la Perina risponde che se l’obiettivo di Fli è di diventare una moderna destra come le altre in Europa, è impossibile ignorare la tutela dei diritti degli omosessuali.

”Futuro e Liberta’ sostiene anche quest’anno il Gay Pride, nel nome dei diritti civili e di una assunzione di responsabilita’ della politica nei confronti delle persone omosessuali – dice al mattino la Perina, responsabile del dipartimento Integrazione e Diritti Civili di Fli -. L’affossamento della legge sull’omofobia in Parlamento, il ripetersi di aggressioni omofobe, l’immobilismo italiano in un contesto europeo che punta a diritti di cittadinanza uguali per tutti rendono indispensabili scelte nette”.

La presa di posizione netta – e forse il timore che una delle bandiere che Fini potrebbe sventolare il 30 sia propria la difesa dei diritti degli omosessuali – fa scattare la reazione veemente del vicepresidente di Fli Italo Bocchino e del coordinatore nazionale Roberto Menia.

”Seppure e’ nota la sensibilita’ di Futuro e Liberta’ per la tutela dei diritti civili e delle coppie di fatto a prescindere dal genere – mette le mani avanti il primo – , va chiarito che l’adesione al ‘gay pride’ di Flavia Perina e’ una posizione personale e non del partito. Fli ritiene che per tutelare i diritti degli omosessuali, tenendo sempre distinte tali coppie dalla famiglia, servano proposte concrete e non sfilate allegoriche che spesso con il cattivo gusto hanno fatto danno a chi giustamente reclama diritti”.

E Menia: ”Con tutto il rispetto per Flavia Perina, la sua e’ una dichiarazione tutta personale. Fli si schiera a tutela dei diritti costituzionali di tutti i cittadini, a prescindere da lingua, razza religione, sesso. Altra cosa e’ dare sostegno a manifestazioni kitsch, di volgare esibizionismo e di dubbio gusto”.

Mentre Fini, che ha incontrato la Perina, tace e lima il testo del suo intervento per sabato 30, difende la collega Enzo Raisi: ”Trovo oltremodo ambiguo il comportamento di chi l’anno scorso nulla ha detto sulla nostra partecipazione – peraltro non solo appoggiammo l’iniziativa ma partecipammo fisicamente – e oggi reagisce in modo inspiegabile su un tema ampiamente discusso e condiviso all’interno del partito, grazie anche alle posizioni innovatrici espresse pure su questo tema dal nostro presidente Gianfranco Fini”.

E il capogruppo Benedetto della Vedova: ”Personalmente mi sentiro’ libero di non sostenere i gay Pride solo quando l’Italia non sara’ piu’ un paese a rischio omofobia e avra’ una legge sul riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. L’Europa ci insegna che non e’ una questione di destra o di sinistra, ma di diritti di liberta”’.

La divisione e’ plateale e Paola Concia, deputata Pd ed unica parlamentare dichiaratamente gay, si schiera: ”Apprezzo il coraggio di Flavia Perina, che vuole dare all’Italia una destra responsabile, che si fa carico della lotta contro le discriminazioni e per i diritti. Fli e’ nata con l’obiettivo di costruire una destra moderna ed europea, perfettamente coerente con le posizioni espresse da Flavia”.

A sera la Perina chiosa: ”Vorrei rassicurare i colleghi di Fli: la piattaforma del Gay Pride mi pare, nella maggior parte dei punti, in sintonia con le posizioni storicamente espresse da Fli e con quelle di una moderna destra europea. Ovviamente ci sono anche paragrafi meno condivisibili, ma cio’ appartiene alla complessita’ della politica. Quanto alle modalita’ in cui si manifesta nelle piazze italiane si e’ visto assai di peggio: dai cappi alle pistole. E credo che, a quarant’anni dalle prime marce negli Usa sui diritti omosessuali, persino un Paese arretrato come l’Italia potrebbe spostare l’attenzione dalle forme, comunque festose e non violente, al contenuto”.

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Elisa D'Alto