ROMA, 17 MAG – ''Ogni giorno ha la sua pena'' dice Pier Ferdinando Casini e quella del 17 maggio, per quella che e' stata l'alleanza nel Terzo Polo, e' stata una nuova giornata di pena.
''Ci sara' modo di pensare alle alleanze, ma il modo migliore per crearne i presupposti e' sostenere con lealta' il governo. Se non si riesce a farlo adesso e' inutile pensare a spericolate alleanze future'' avverte Casini che pare cosi' mettere il dito nella piaga anche in casa dei suoi ex alleati futuristi.
Dopo la riunione di ieri, infatti, il nervosismo sale tra i finiani e farne le spese rischia di essere proprio il sostengo convinto al governo Monti. La mediazione che si e' ricercata in sei ore di dibattito per cercare di trovare un compromesso sulla strada da imboccare per dare un futuro all'esperienza 'futurista', frana di fronte agli sgambetti che si tirano le diverse anime del partito. Anzi, proprio la scelta che e' stata fatta di espungere dal documento finale della riunione l'indicazione che Fli non verra' sciolto, e' alla base della fibrillazione che serpeggia tra i diversi esponenti. L'ala piu' riformatrice e con lei il leader del partito, infatti, non esclude che possa essere questa la strada da seguire per dare seguito all'esperienza politica del gruppo futurista. Ma la prospettiva non piace ai difensori di un sentimento piu' identitario del partito. Gli stessi, forse per un caso, che a fine riunione di ieri progettano di astenersi al voto di fiducia al governo sulle commissioni bancarie. Un'astensione di protesta che solo la mediazione del capogruppo Benedetto Della Vedova riesce a stoppare ma che fa commentare ad Aldo Di Biagio: ''votiamo ma con dubbbi. Esagerando con posizioni di principio si rischia di tirare troppo la corda''.
