ROMA – ROMA – Franco Fiorito, l’ex capogruppo Pdl in Regione Lazio, sarebbe indagato anche a Viterbo con l’ipotesi di reato di calunnia e falso. Stando all’ipotesi accusatoria, Fiorito avrebbe personalmente o tramite terzi falsificato le fatture relative alle spese sostenute dall’ex capogruppo Pdl alla Regione Francesco Battistoni. Insieme a Fiorito sarebbero indagati  anche i componenti del coordinamento regionale del Pdl del Lazio nell’ambito dell’inchiesta sulle fatture gonfiate o false.
Secondo l’Ansa, alcuni degli esponenti indagati avrebbero preso parte ad una riunione del Pdl del 12 settembre scorso nella quale si sarebbe deciso di affidare alla stampa, e dunque di pubblicare, alcune fatture del gruppo Pdl della Regione. Quelle fatture però sarebbero arrivate sul tavolo della riunione già falsificate. I pm sostengono che fossero state ”fotocopiate e poi riempite con cifre false”.
Proprio nell’ambito dell’inchiesta su queste presunte fatture false Fiorito sarebbe indagato. Si sospetta che le fatture fossero state falsificate e pubblicate on line per screditare l’altro esponente politico regionale del suo stesso partito Francesco Battistoni, nell’ambito di una vera e propria faida apertasi nel Pdl a Viterbo tra i viterbesi Angela Birindelli, ex assessore all’Agricoltura dimessasi giovedì 27 settembre perché raggiunta da avviso di garanzia, e il successore di Fiorito a capogruppo Pdl, poi dimessosi dal ruolo in Regione perché osteggiato da Renata Polverini.
L’inchiesta è scaturita da una denuncia per diffamazione a mezzo stampa contro il giornalista Paolo Gianlorenzo presentata dai legali di Francesco Battistoni e da due aziende viterbesi: in oggetto la pubblicazione su un sito web di una decina di fatture relative alle spese sostenute da Battistoni. Fatture che, secondo il procuratore capo di Viterbo Alberto Pazienti, “sono state evidentemente e grossolanamente alterate o completamente falsificate”. “Il giornalista della testata online avrebbe dichiarato alla stampa che queste fatture gli sarebbero state fornite da Fiorito, per questo motivo la Procura ha chiesto di sentire il mio assistito. Ma Fiorito e questo giornalista non si conoscono, né ci sono stati intermediari per la consegna di fatture da una parte all’altra – ha spiegato Carlo Taormina, legale di Fiorito – L’interrogatorio si è svolto in modo sereno. Sono state date all’autorità giudiziaria tutte le indicazioni affinché si possano identificare i soggetti che hanno falsificato le fatture pubblicate online”. La magistratura sta accertando se quanto pubblicato dal giornale online corrisponda al vero.
Intanto Fiorito, nel corso dell’interrogatorio davanti ai magistrati di Viterbo, avrebbe raccontato che il 18 agosto, quando lo scandalo dei fondi ancora non era esploso, Battistoni, neo capogruppo alla Regione Lazio, si sarebbe presentata dalla segretaria di “er Batman” e le avrebbe intimato di aprile l’ufficio. Non sarebbe stato solo: con lui ci sarebbero stati, riporta l’Ansa, il suo commercialista e il suo avvocato. I tre, secondo il racconto di Fiorito riportato dall’Ansa, sarebbero rimasti nell’ufficio alcune ore e ne sarebbero usciti con due faldoni di documenti. I magistrati ora accerteranno se questo blitz ci fu veramente e perché.