ROMA – Obbedienza. ''Non c'e' altro motivo per cui non ho partecipato allo sciopero dell'Anci, lo scorso 15 settembre''. Attilio Fontana, il sindaco leghista di Varese, dalle pagine del mensile 'Il Varesino' spiega i motivi della sua 'sofferta' decisione.
''Sono come un soldato all'interno della Lega. Mi hanno chiesto di non farlo e io ho rispettato la direttiva'', spiega l'esponente maroniano del Carroccio. Fontana ricostruisce quei giorni. 'Avete poi tenuto i Consigli comunali aperti per spiegare ai cittadini le conseguenze della manovra?', gli chiede il cronista. ''Avrei dovuto introdurre quello di Milano. Non ci sono andato. Mi è stato chiesto di non andarci''.
''La legge finanziaria e' passata – prosegue – Ma non le conseguenze che porterà. Chiunque se ne accorgerà da solo. Le buriane vere devono ancora arrivare''.
Il sindaco varesino annuncia ricorso alla Corte costituzionale la vendita delle società pubbliche: ''Sono assolutamente contrario all'articolo 4. Credo che sia una norma anticostituzionale. E con me l'Anci e i vari Cal regionali – sottolinea – Verrà certo fatto ricorso contro questa norma. Non sta né in cielo né in terra questa imposizione a spogliarci della nostra partecipazione municipale nelle società che svolgono servizi locali''.
E l'articolo 16 della manovra, quello sulle autonomie locali? ''A me per niente. Si tratta di mettere insieme i comuni confinanti con meno di 1.000 abitanti, eliminare i consigli, eleggere un supersindaco. Oppure fare Consigli comunali con consiglieri ridotti e senza indennità. Ma dico subito: se non c'è indennità perché il loro numero deve essere limitato? Lasciatemene allora quanti me ne pare''.
''Ô una riforma priva di conseguenze economiche. Per arrivare a veri risparmi si sarebbe dovuti passare attraverso una gestione associata dei servizi, che peraltro tra Regione e Anci stiamo già attuando. Sarebbe stato opportuno che questo tipo di riforme venisse introdotto nella Carta delle autonomie di cui il Senato sta discutendo da ormai due anni. Si è invece preferito fare tutto in modo tranchant''.
''A fronte di una macchina comunale che mi costava 600mila euro – prosegue – il governo centrale oggi mi impone, alla voce riduzione costi della politica, di tagliarne 560mila. A questo punto, dico, eliminiamo pure il sindaco''. Fontana critica anche il taglio delle province, ma interviene anche sulla situazione politica: ''O la prendo in giro e le dico che va tutto bene, o le dico la verità e vengo espulso dal partito. Ma le cose stanno aggiustandosi'', dice al Varesino.
