ROMA – Il corpo Forestale dello Stato non esiste più, per decreto (quello sulla Pubblica amministrazione): personale e funzioni verranno assorbite dall’Arma dei carabinieri. “Il Corpo forestale è assorbito nell’Arma dei carabinieri”, si legge nel decreto, parole chiare per indicare la fine di una storia che risale al 1822.
Saranno invece i vigili del Fuoco a occuparsi dello spegnimento degli incendi. I 7mila del corpo forestale italiano riceveranno quindi i gradi corrispondenti dentro l’Arma, a parte piccoli contingenti destinati ai vigili del fuoco, appunto, alla Guardia di Finanza e alla Polizia.
Chi lo desidera, tra gli ormai ex forestali, può fare domanda per essere trasferito direttamente nella Pubblica amministrazione “compatibilmente con le esigenze di funzionalità”.
Il forestale indosserà la nuova divisa, quindi, ad eccezione di quote limitate che transiteranno nei vigili del fuoco (120), Guardia di finanza (30) e Polizia di Stato (120). I sindacati del Cfs, contrari alla “militarizzazione” imposta dall’alto, sono sul piede di guerra e con una lettera inviata al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, chiedono “di valutare attentamente i costi che dovrebbero sopportare i cittadini dall’assorbimento.
112 numero unico emergenze. Nell’ambito della razionalizzazione introdotta dal decreto spicca anche l’accorpamento dentro un solo numero, il 112, le chiamate di emergenza. Definiti con più rigore gli ambiti di competenze e le funzioni dei corpi delle varie polizie: il decreto sancisce per legge le specialità – già esistenti – di Polizia di Stato e Arma. Sul territorio la Polizia si occuperà delle grandi aree urbane (i capoluoghi), ai carabinieri il resto (la provincia).