PARIGI, 16 NOV – L'accordo sul nucleare tra Verdi e socialisti in Francia, per ridurre entro il 2025 l'elettricita' ricavata dal nucleare, ha sollevato le proteste della destra che ha accusato Francois Hollande, candidato per il Ps alle presidenziale del 2012, di ''svendere'' gli interessi del Paese. Il nucleare si sta affermando come uno dei temi della campagna elettorale in Francia, dove un parco di 58 reattori produce il 75% dell'elettricita' del Paese.
Dopo settimane di negoziati, ecologisti e socialisti hanno alla fine trovato ieri un compromesso in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, presidenziali e legislative. Questo permettera' ai verdi di sperare tra i 15 ed i 30 seggi nella prossima Assemblea nazionale. Non c'e' ancora intesa sulla centrale di terza generazione Epr di Flamanville, cantiere in corso e che Hollande non ha intenzione di interrompere. Cosa che invece vorrebbero gli ecologisti. Ma Hollande ha confermato di voler portare al 50% entro il 2025 la percentuale di elettricita' ricavata in Francia dal nucleare. Hollande ''ha pagato troppo caro il suo baratto con i Verdi e saranno i francesi a pagare la fattura'', ha commentato la ministra del Bilancio e portavoce del governo, Valerie Pecresse.
