ROMA – L’appena nominato sottosegretario alle Politiche Agricole Franco Braga non ha ancora giurato. Il giallo continua. Dopo lo scambio di persona, lo scambio di ministeri. Sì, perché il nuovo incaricato, ingegnere, ha un ottimo curriculum, è docente di tecnica delle costruzioni, presidente della associazione ingegneri sismici, con l’agricoltura non c’entra proprio niente. Era stato segnalato da Altero Matteoli alle Infrastrutture, la raccomandazione è stata accolta, ma la poltrona è quella sbagliata. Franco Braga è una sfinge, non parla con nessuno e, soprattutto, non ha ancora sciolto la riserva, tenendo tutti sulle spine. Matteoli diceva che era solo un po’ seccato dal problema dell’omonimia, cose che si superano velocemente.
Si superano? Intanto il quasi omonimo Francesco Braga, per contrasto o forse come forma di risarcimento per la delusione, parla a tutto spiano. Mettendo il dito sulla piaga sul balletto delle competenze e sulle caselle ministeriali occupate con la benda sugli occhi. Francesco Braga, da Guelph, Canada, ha rilasciato interviste a “Un giorno da pecora”, a Radio 24, una Sabelli Fioretti, perfino alla Bbc. Il ministero si è scusato con il Braga sbagliato, forse pure troppo, a sentire Francesco: “Una lettera cortesissima. Non lo scrivono, ma tra le righe intuisco che avrebbero preferito me. Ho pieno rispetto per il collega, ma mi chiedo chi sia più adatto tra un ingegnere che si occupa di problemi sismici e un agronomo che si occupa di agrobisiness.”
In effetti, ciò che è successo la famosa notte del qui pro quo, questo è successo. Indicato un nome, la caccia su internet è finita quando ci si è imbattuti nel curriculum dell’unico Francesco Braga che di agricoltura ci capisca qualcosa. Il presidente di Fedagri Confcooperative Maurizio Gardini conferma indirettamente: tra i curriculum dei due accademici, uno solo è quello qualificato per la poltrona al Ministero. E non è Franco Braga. Che, infatti, non ha ancora giurato. To be continued…